“Dopo il pasticcio per provare a regalare i nostri beni culturali ecco che Piccitto si occupa dei 16 impianti sportivi del Comune, con tanta, tantissima confusione e con un enorme dispendio di risorse pubbliche”. A dichiararlo è Sonia Migliore, consigliere comunale e portavoce del Laboratorio politico culturale 2.0.
“L’ultimo atto – prosegue la Migliore – è datato 8 luglio, con delibera n° 306, con il quale la Giunta esprime la sua volontà di esternalizzare la gestione degli impianti sportivi con affidamento diretto in via preferenziale di tutte e 16 gli impianti. Due cose saltano subito all’occhio l’affidamento in via preferenziale, che non si sa che cosa voglia dire e sopratutto se questi impianti verranno concessi dal Comune gratuitamente e se no a quale prezzo. Inoltre, visto che l’Ente dà la possibilità di organizzare eventi all’interno dei questi impianti, chi beneficerà, e in quale misura, dei proventi che ne deriveranno da queste attività? Non si sa, il Comune non lo ha spiegato”.
Ma questo è solo l’ultimo capitolo di una telenovela. L’odissea degli impianti sportivi iniziò nell’ottobre del 2013 quando Piccitto tolse la gestione della Piscina comunale al Coni, una gestione che costava alle casse comunali 60 mila euro l’anno. I 5 stelle non volevano più il monopolio del Coni e perciò decisero per una più trasparente gara d’appalto che avrebbe fatto risparmiare dei soldi al Comune.
Dopo appena due mesi, però, Piccitto fa retro marcia, abbandona l’idea della gara d’appalto e sceglie di affidare direttamente a qualche associazione la piscina per 6 mesi per un costo di di 39.900 euro (cioè 10 mila euro in più ogni sei mesi rispetto al contratto che ci legava al Coni). Il 31 dicembre la piscina viene affidata alla Cooperativa Ragusana Multiservizi.
L’otto maggio il Comune decide di scorporare i servizi complementari, come la pulizia e la custodia della piscina ed affidarli ad un seconda società o associazione, per i soli due mesi estivi ed al costo di 26 mila euro.
Il primo luglio il Comune pubblica l’avviso per la procedura di affidamento dei servizi complementari per la piscina e per la palestra Bellarmino, che inspiegabilmente entra nel bando. Va appena ricordato che questi servizi complementari erano contemplati nei 60 mila euro che il Comune versava ogni anno al Coni per gestire la piscina, certo fino a che Piccitto non ci mettesse lo zampino. Che senso ha – si domanda la Migliore – fare un bando per soli due mesi? Chi si occuperà di questi servizi da settembre a dicembre? Vi sarà un nuovo affidamento diretto? Una gara d’appalto o un’altra procedura negoziata? Per adesso non si sa”.
“Il Comune – riassume la Migliore – tramite la convenzione stipulata con il Coni, il 24 agosto del 2012, spendeva 60 mila euro l’anno, una quota che copriva tutte le spesse della piscina. Piccitto dopo aver stralciato la convenzione con il Coni, decide di spendere circa 40 mila euro per dare in affidamento la gestione della piscina per i primi sei mesi del 2014. Inoltre, in luglio decide di affidare ad un soggetto terzo, per soli due mesi (luglio e agosto), i servizi complementari della piscina e della Bellarmino per un totale di 25.336 euro. Un vero affare, siamo a metà dell’anno e Piccitto ha già speso di più di quanto spendevamo con il Coni in un intero anno.
Seguendo questa logica sconclusionata il Comune adesso dovrà investire poco più di 50 mila euro per i servizi complementari di piscina e Bellarmino per gli ultimi 4 mesi dell’anno ed altri 40 mila euro per la gestione della piscina comunale da luglio a dicembre”.
“Questa è poco più che una triste telenovela, pensata e scritta da un unico attore, Federico Piccitto – afferma la Migliore -. Stralcia l’accordo con il Coni, per indire una gara d’appalto, ma poi opta per l’affidamento diretto, in nome della tanto decantata trasparenza, non contento scorpora alcuni servizi per affidarli ad un ente terzo, con l’unico risultato di triplicare i costi, ma in favore di chi?non certo dei ragusani. Da tempo – conclude la Migliore – denuncio un’assoluta mancanza di programmazione, una visione d’insieme. Piccitto e la Giunta procedono per tentativi, in modo confusionario, non avendo alcuna consapevolezza di cosa stanno facendo e di dove stanno andando e così dicono tutto e il contrario di tutto in soli otto mesi. Cui prodest?”