Resta ristretto alla detenzione domiciliare l’agente di polizia penitenziaria A.L., 45 anni, originario di Rosolini, raggiunto lo scorso 18 giugno da ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Ragusa, che poi aveva rigettato anche l’istanza di rimessione in libertà, dopo l’interrogatorio di garanzia. La posizione dell’uomo si è, comunque, alleggerita dal momento che il Tribunale del Riesame ha annullato due capi d’imputazione dei quattro contestati, come fa rilevare il suo difensore, l’avvocato Nino Savarino del Foro di Siracusa, mentre per le altre due denunce a giorni si svolgerà l’incidente probatorio con i detenuti che lo accusano.
Nei giorni scorsi, sempre i giudici del Riesame di Catania, avevano annullato l’ordinanza dell’altro agente, F.C., 45 anni, modicano, difeso dagli avvocati Ignazio Galfo e Iwan Pediglieri del Foro di Modica, tant’è che l’uomo è tornato in libertà. L’accusa contesta loro violenza sessuale aggravata e spaccio di sostanze stupefacenti durante le ore di lavoro poichè pare che i due Agenti di Custodia pretendessero prestazioni sessuali da diversi detenuti presso il carcere di Modica, con la minaccia di fare trovare della droga tra gli effetti personali del “ristretto”. Inoltre, i due agenti di custodia avrebbero introdotto all’interno dell’istituto di pena dosi di hashish che avrebbero ceduto gratuitamente, ai detenuti consenzienti con altri beni che non avrebbero altrimenti potuto ottenere facilmente.