INVEISCE CONTRO LA POLIZIA. MODICA, ARRESTATA ADELE GALFO ANSALDI

Poche ore prima i carabinieri avevano arrestato il figlio, Francesco Veneziano, per furto aggravato, più tardi è toccato alla madre. Finisce in carcere un volto noto alle forze dell’ordine, Adele Galfo Ansaldi, 45 anni, di origini siracusane. La donna, ultimamente domiciliata a Ragusa, se l’è presa con la polizia che si era recata nella zona di Contrada Scardacucco dove erano state segnalate presenze sospette. Alla vista degli agenti si era nascosta, insieme alla compagna del figlio e ad una terza persona, in un garage adiacente l’abitazione del congiunto, ma era stata notata. “Scovata”, anziché fornire spiegazioni sull’atteggiamento manifestato, ha inveito non solo a parole ma anche con le vie di fatto contro i due agenti che con una certa difficoltà sono riusciti a “domarla” e farla salire in auto. In Commissariato la Galfo Ansaldi ha accusato un malore ed è stato necessario trasferirla in ambulanza al Pronto Soccorso dove è stata curata e dimessa. Conseguentemente è stata trasferita a Ragusa presso la casa circondariale. Risponde di violenza e minaccia , resistenza a un pubblico ufficiale e lesioni personali visto che gli agenti si sono dovuti fare medicare. In precedenza, in uno dei diversi arresti, era stata accusata di tentato omicidio per avere cercato di investire con la propria auto un ispettore di polizia. Pare che la donna temesse di essere arrestata per una sentenza oramai passata in giudicato relativa ad una condanna in primo grado risalente al 2002 a dieci anni di reclusione per associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di droga. In appello la pena era stata ridotta a sei anni. La Galfo Ansaldi aveva seguito anche la strada della Cassazione che aveva confermato la sentenza della Corte d’Appello trasmettendo nello scorso mese ottobre la sentenza definitiva alla Procura della Repubblica di Modica. Probabilmente la donna pensava che la polizia la cercasse per arrestarla, ignara del fatto che la pena non dovrebbe scontarla per il sopravvenuto indulto, la riduzione del carcere preventivo già scontato ed altre condizioni. Le due persone che erano in sua compagnia sono state successivamente interrogate e rilasciate ma non è improbabile che nei loro confronti possano esserci ulteriori sviluppi.

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