ISPICA. VIOLENZA SESSUALE SULL’AMICA DELLA FIGLIA. IN AULA SENTITO L’IMPUTATO

Con l’audizione dei genitori della vittima, dell’imputato e della figlia di quest’ultimo, si è chiusa la fase dibattimentale del processo nei confronti del cinquantasettenne Ispica, F.B., difeso dall’avvocato Piero Rustico, che secondo l’accusa si sarebbe invaghito di un’amica della figlia. Ieri davanti al Collegio Penale del Tribunale di Modica, tutto al femminile (Sandra Levanti, presidente, Patrica Di Marco e Lucia De Bernardin, a latere)hanno reso testimonianza i genitori della ragazza, che si sono in parte contraddetti tra di loro su talune circostanze. La figlia dell’imputato, dal canto suo, ha sottolineato di non essersi mai accorto di particolari attenzioni avute dal padre nei confronti della presunta vittima. Il cinquantasettenne ha escluso categoricamente i fatti, lasciando intendere che ci sarebbe un progetto da parte della parte avversa per un possibile risarcimento. Secondo la denuncia, F.B. avrebbe accompagnato la figlia e l’amica al mare e, una volta in acqua, avrebbe tentato di usare violenza. In precedenza la parte offesa aveva raccontato ai giudici attraverso le incalzanti domande del pubblico ministero, Maria Mocci aro, i particolari della vicenda. I fatti si riconducono al’ estate del 2005. Parte offesa, una giovane di Ispica, all’epoca venticinquenne, che si è costituita in giudizio attraverso gli avvocati Ignazio Galgo e Francesco Giardina. Era stata proprio questa il giorno dopo a denunciare l’uomo ai carabinieri. Secondo quanto sostenuto dalla giovane, l’uomo, vedovo da qualche anno, si sarebbe offerto per accompagnarla a prendere il bagno a Santa Maria del Focale. C’era, comunque, la figlia con loro. Giunti in spiaggia avrebbero deciso di entrare in acqua. Dopo un po l’imputato avrebbe sollecitato la figlia ad uscire dal mare per prendere un po’ di sole in spiaggia. Una volta che la congiunta si sarebbe allontanata, sempre secondo l’accusa, il 57enne avrebbe toccato con un piede la vagina della donna provocandole delle escoriazioni. Questa si sarebbe divincolata ma, pare, che l’uomo l’abbia afferrata da dietro per le braccia, sfiorandola nuovamente nelle parti intime. Anche stavolta la presunta vittima sarebbe riuscita a svincolarsi dalla stretta languida dell’interessato e si sarebbe allontanata raggiungendo l’amica in spiaggia. Il giorno dopo la venticinquenne decise di denunciare l’ accaduto producendo un referto medico dal quale si evince la presenza di graffi ai gomiti ed un arrossamento vaginale. Non risulterebbero segni di penetrazione. L’ imputato è accusato di violenza sessuale. La sentenza è prevista per il 15 luglio.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa