PROGETTO “RIPRENDIAMOCI… IL CUORE”, MERCOLEDI’ UN MOMENTO FORMATIVO RIVOLTO A TUTTI SULLE MANOVRE DI RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE PROMOSSO ANCHE DALL’ASSOCIAZIONE “RAGUSA IN MOVIMENTO”

La vetrina per la campagna Viva in viale Tenente Lena

Nell’ambito del progetto “Riprendiamoci il…cuore”, a cui sta collaborando anche l’associazione “Ragusa in Movimento”, assieme a Cives, al collegio Ipasvi di Ragusa e all’ufficio per la Pastorale della salute della Diocesi di Ragusa, mercoledì 17 settembre, all’interno del Caffè del viale, in viale Tenente Lena, si terrà, a partire dalle 18, un momento formativo sulle manovre di rianimazione cardiopolmonare e disostruzione delle vie aeree. “All’insegna dello slogan la vita nelle tue mani – dice il presidente di Ragusa in Movimento, Mario Chiavola – come affrontare un arresto cardiaco, grazie alla disponibilità di Alessandro Blundo, che garantisce già da parecchi giorni l’esposizione in vetrina, nel suo bar, di materiale specifico teso a sensibilizzare i passanti nell’ambito della campagna “Viva” per la rianimazione cardiopolmonare, e grazie alla disponibilità di tutti gli altri soggetti interessati, il presidente di Cives, Giuseppe Occhipinti, e il direttore della Pastorale della salute, don Giorgio Occhipinti, abbiamo pensato di proporre un momento che fosse aperto a tutti. Qualsiasi semplice cittadino può iscriversi, in maniera assolutamente gratuita, per partecipare a questo incontro formativo che, non a caso, abbiamo voluto organizzare in un bar perché pensiamo che certe problematiche debbano riguardare tutti nei luoghi di più facile aggregazione. Stiamo, dunque, proseguendo il percorso di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su tematiche che meritano la massima attenzione e chiediamo che anche l’Amministrazione comunale non sia da meno nell’investire quante più risorse possibili in sicurezza. Abbiamo dimostrato che la formazione specifica, in taluni casi, può salvare la vita. Un cittadino preparato, che sa come intervenire quando si verificano alcuni eventi negativi, come può essere ad esempio l’arresto cardiaco, sa certamente cosa fare rispetto, invece, ad un altro cittadino che non ha mai acquisito nozioni del genere. Riteniamo tutto ciò un fatto di civiltà e invitiamo quante più persone a partecipare. Se sarà necessario, ci organizzeremo per dare vita ad altri momenti formativi”.

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