Comitato Pro Tribunale: “Gli avvocati di Modica e Ragusa non riescono ad essere categoria”

enzo galazzo

Gli avvocati di Modica e Ragusa non riescono ad essere categoria e lo hanno dimostrato nella lotta per tentare di salvare il Tribunale di Modica nell’ambito della revisione della geografia giudiziaria. E’ la pesante accusa contenuta nella relazione del portavoce del Comitato Pro Tribunale di Modica, Enzo Galazzo, che parla chiaro: “Gli Avvocati iscritti ai Fori di Modica e Ragusa, hanno ribadito, con i loro comportamenti, di non essere categoria”. La relazione, approvata all’unanimità(anche se su questi rilievi ha formulato riserve il Presidente dell’Ordine di Modica, Ignazio Galfo)è stata inviata al Presidente della Repubblica, al Premier Renzi, al Ministro della Giustizia, Orlando,

e ai presidenti delle commissioni giustizia di Camera e Senato. “A volte – ha spiegato Galazzo – è stato auspicato un incontro tra delegazioni dei due Fori per ricercare soluzioni ai problemi della giustizia sul territorio, in particolare all’insufficienza dell’organico dei magistrati e del personale e al più efficiente e meno costoso utilizzo delle strutture disponibili. E’ stato ribadito che una sezione distaccata “di fatto” del Tribunale di Ragusa, a Modica, ove trattare gli affari propri del comprensorio, non sarebbe di alcun pregiudizio per gli utenti degli altri otto Comuni dell’ex Provincia di Ragusa, che anzi ne trarrebbero vantaggio evitando disagi, file d’attesa, ingolfamenti e lunghi rinvii delle udienze, nel rispetto dei ripetuti principi di riorganizzazione della spesa e di efficienza della giustizia. “Ci sarebbe voluto solo un pizzico di buon senso – ha rilevato Galazzo – che fin qui non c’è stato, tampoco tra gli avvocati. I principali attori della vertenza si sono infatti frammentati tra chi sin dall’inizio ha creduto nell’esistenza di margini di riuscita, chi (la gran parte) se n’è stato alla finestra quasi che il problema non li riguardasse, e chi, volendo privilegiare asserite esigenze di maggiore funzionalità, ha addirittura sollecitato il definitivo trasferimento di tutti i servizi e del relativo personale presso la sede di Ragusa. Al Presidente del Tribunale non è parso vero di ricevere l’istanza e di trasmetterla al Consiglio giudiziario di Catania per averne l’avallo”. L’istanza è stata archiviata ma rimane lì a testimoniare l’inglorioso abbrivio della dignità della toga, osannata a parole e calpestata nei fatti.

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