Questa volta tra gli scafisti c’è anche un libico, Mohamed Adnen El Shawh, 33 anni, fermato insieme al tunisino Mouhamed Ali Rami, 22 anni, da Squadra Mobile, Carabinieri e Guardia di Finanza, perché ritenuti responsabili di aver procurato l’ingresso in Italia di 273 migranti eludendo i controlli di frontiera e mettendo in serio pericolo di vita tutti i passeggeri provenienti dalla Siria, Tunisia, Marocco, Pakistan, Bangladesh e Palestina, molti dei quali minori anche neonati. Erano stati intercettati dalla nave norvegese “Bourbon Orca e poi trasferiti a Pozzallo.
Dalla perquisizione personale a carico dei due scafisti è susseguita un’attività d’indagine sul telefono cellulare del giovane libico e con grande sorpresa sono state addirittura trovate delle immagini che lo ritraevano tra i migranti in un capannone mentre svolgeva la sua attività di vigilanza. È la prima volta che viene fermato un libico che dalla fase preparatoria del viaggio all’interno dei capannoni passa alla fase esecutiva della traversata in mare.
La professionalità degli uomini che hanno svolto le indagini di Polizia Giudiziaria ha permesso di individuare anche questa volta gli autori del traffico di migranti ormai diventato un enorme businnes per gli organizzatori, in questo caso tutti libici ad eccezione del secondo scafista fermato tunisino. Stante quanto dichiarato dai testimoni, gli organizzatori hanno incassato 1.000 dollari a passeggero adulto, per un totale di oltre 270.000 dollari.