Il potenziamento dei treni passeggeri sulla tratta Licata-Comiso è stato annunciato con l’imminente immissione in circolazione di un “intercity veloce” che migliorerebbe l’afflusso di viaggiatori tra l’area centro-orientale dell’Isola e l’aeroporto di Comiso. “A questi vaghi (e periodici) annunci – dice Pippo Gurrieri, coordinatore provinciale del Cub – fa da contr’altare la situazione della tratta in questione, che attualmente è chiusa, e non ci risulta vi si stiano svolgendo grandi interventi di velocizzazione.
La tratta Gela-Modica, nel frattempo, continua a essere depotenziata: vi circolano attualmente solo tre coppie di treni, mentre una coppia è sostituita con autobus per via dei continui furti di carburante nei convogli parcheggiati durante la notte a Gela”. Si continua, insomma, a vendere fumo, mentre quotidianamente ciò che rimane del trasporto ferroviario sulla linea Siracusa-Ragusa-Gela-Caltanissetta, muore. Tutti i problemi sollevati negli ultimi anni sono stati disattesi, sia per un’attitudine alla sordità da parte di RFI e Trenitalia, sia per un’abitudine da parte dell’Assessorato regionale alle infrastrutture, a prendere sottobanco la richieste di questa parte del territorio, sia per una assolutamente inadeguata azione della classe politica e amministrativa locale. Il trasporto studenti continua a essere svolto esclusivamente su autobus, sistema più caro e più critico dal punto di vista organizzativo. I convogli dei pendolari sono stati depennati e mai più ripristinati, anche di fronte allo stato di emergenza dei trasporti su gomma in seguito alla chiusura del ponte Guerrieri.
La metropolitana di superficie di Ragusa è diventata la “cosa” che tutti vogliono ma su cui nessuno intende effettivamente battersi. I collegamenti con la stazione di Donnafugata rimangono inservibili, perché non si vuole puntare sull’unico servizio pubblico in grado di assicurarli e portare masse di turisti al castello. “Qualcuno al posto nostro si sarebbe già stufato e avrebbe gettato la spugna. Noi, come CUB Trasporti non intendiamo arrenderci, e rilanciamo la vertenza per una ferrovia moderna. Agli altri (sindaci, assessori, deputati, consiglieri comunali, imprenditori) di scegliere cosa fare: se continuare a fingere impegni, magari solo per farsi un po’ di pubblicità, oppure se iniziare e portare a termine un doveroso sforzo per mutare il volto della mobilità in questo territorio”.