CGIL,CISL,UIL e le sigle di categoria dell’edilizia e delle costruzioni chiedono, con una nota, un incontro urgente con la direzione generale della Colacem S.P.A. per avere contezza di quanto sta accadendo nel settore cementiero e soprattutto la prospett

Questo il testo della nota inviata alla Direzione della Colacem: “Da settembre 2008 si registra una crisi economica e di mercato che ha colpito il mondo del lavoro come uno tsunami travolgendo piccole , medie e grandi imprese. Ad oggi non si può sapere quando ci sarà la ripresa . Fino a poche settimane fa abbiamo ritenuto che la COLACEM rimanesse immune o almeno resistesse alla spinta negativa della caduta della produzione e del mercato dato che comunque si manteneva una tenuta dei prezzi . Inaspettatamente da metà maggio come ci e’ stato comunicato in data tre giugno si registra una caduta dei prezzi con perdita di clienti fidelizzati . Quindi la caduta della produzione , la spietata concorrenza dei macinatori , la concorrenza sui prezzi a livello internazionale , la caduta dei prezzi e degli ordinativi evidenzia una situazione di una crisi difficile , dura , severa . Oggi , forse anche per ragioni di marketing e/o di politiche industriali del Gruppo Colacem , ad essere immediatamente coinvolto risulta lo stabilimento di Pozzallo. Infatti dal dieci luglio il forno di Pozzallo e’ stato spento , i lavoratori posti alle ferie forzate ed infine i lavoratori dell’ indotto risultano attualmente sospesi e qualcuno licenziato. Le scriventi OO. SS. ritengono urgente e necessario assumere tutte le iniziative utili per traghettare questo periodo di crisi ed approdare alla ripresa della attività. Esse esprimono forti preoccupazioni per il disagio cui sono sottoposti i lavoratori , si fanno interpreti delle aspettative dell’intero territorio perché lo stabilimento di Pozzallo e’ una realtà economica da salvaguardare. Le scriventi OO. SS. chiedono quindi un incontro urgente con l’Amm. Delegato del Gruppo Colacem al fine di conoscere quale sarà il futuro delle stabilimento , quali politiche industriali si intendono praticare , quali impegni il Gruppo può assumere , quali garanzie potranno essere fornite. Manterremo la guardia alta per contribuire alla salvaguardia delle attività economiche ed industriali nella provincia di Ragusa.”

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