SCICLI. Depositati i registri riguardanti le denunce telefoniche su segnalazioni. Prosegue con questo passaggio l’inchiesta sui cani killer di Punta Pisciotto

L’inchiesta sui cosiddetti “cani killer” di Punta Pisciotto registra un altro passaggio. Sono stati depositati presso la Procura della Repubblica di Modica tutti i registri o “brogliacci”, come vengono chiamati in gergo, riguardanti le annotazioni giornaliere del servizio di polizia municipale di Scicli. Sui registrati dovrebbero essere annotate le chiamate, le segnalazioni, le telefonate pervenute presso il Comando nel periodo antecedente il tragico 15 marzo scorso quando i cani randagi sbranarono ed uccisero il piccolo modicano, Giuseppe Brafa. Dai registri i carabinieri estrapoleranno, per l’ appunto, tutto ciò che attiene alla vicenda dei cani, tutte le segnalazioni ricevute e gli interventi effettuati. Molto probabilmente il Sostituto Procuratore della Repubblica, Maria Letizia Mocciaro, titolare dell’indagine, intende verificare se la polizia municipale ha ottemperato in qualche modo oppure come ha agito allorquando sono pervenute denunce o telefonate che segnalavano presenze di cani randagi ed aggressioni. Frattanto, com’era scontato, l’affidamento dell’incarico peritale al professore Michele Panzera, Ordinario di Etologia Veterinaria e Benessere degli animali dell’Università di Messina, per stabilire se la tragedia potesse essere evitata, incarico che doveva essere conferito venerdì scorso e che, dunque, slittato per via della richiesta di incidente probatorio avanzata dal Comandante la polizia municipale sciclitana, Franco Nifosì, e, pertanto, ogni passaggio d’indagine dovrà essere espletato in forma di incidente probatorio. Allo stato attuale nell’inchiesta risultano indagate diciannove persone.
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