Sulla ridefinizione dei tagli nei posti letto ospedalieri in provincia di Ragusa, l’on. Ammatuna: “dovranno essere mantenuti in provincia almeno 50 posti letto in più di quelli previsti dal piano di rientro sanitario regionale”

Si è tenuto oggi pomeriggio la riunione di parlamentari, sindaci, manager Ausl e altri rappresentanti del territorio, in prosecuzione dell’incontro avvenuto a Palermo, per prendere in esame i tagli nei posti letto ospedalieri in provincia di Ragusa. Si è avuta conferma di un errore tecnico nella trasmissione dei dati relativi all’ultimi trimestre 2008, all’Assessorato Regionale alla Sanità, per cui non sono stati conteggiati quasi 5.000 ricoveri. Questo ha portato ad un minore indice di occupazione e quindi ai tagli nei posti letto ospedalieri. I rappresentanti del territorio hanno proposto, in seguito a quanto accertato, che siano mantenuti in provincia almeno 50 posti letto in più di quelli previsti dal piano di rientro sanitario regionale. In aggiunta, nessun ospedale dovrà essere chiuso e tutti i nosocomi dovranno avere Unità Operative per acuti. Anche nell’ipotesi, quindi, di una rimodulazione dei posti letto ospedalieri non dovrà esserci alcuna penalizzazione, soprattutto per i nosocomi di Scicli e Comiso. “Bisogna accompagnare la proposta – afferma l’on. Ammatuna – con argomentazioni valide che riguardino il risparmio e la limitazione dei ricoveri impropri. Per quanto riguarda i risparmi occorre operare con la creazione di Unità Operative con posti letto pluridisciplinari, un unico reparto per diverse discipline, che contribuiscano ad abbattere i costi di gestione. Sul fronte dei ricoveri inutili bisogna potenziare: la medicina del territorio, accorciando i tempi per gli esami specialistici; i Pronto Soccorso dei maggiori ospedali con l’istituzione delle Osservazioni Brevi, che permettano maggiore precisione nella diagnosi, più soddisfazione per il paziente e minori costi per il sistema sanitario. Se la proposta che viene dal territorio sarà accompagnata da queste indicazioni, avrà certamente maggiori possibilità di essere accettata dall’Assessorato Regionale alla Sanità”.
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