“E’ necessario che sia un magistrato terzo ed imparziale ad assumere subito la direzione delle indagini sui cani di Punta Pisciotto e per questo ho depositato presso la cancelleria della Procura della Repubblica di Messina, competente per i procedimenti penali in cui sono coinvolti magistrati del distretto della Corte d’Appello di Catania, una circostanziata denuncia dei fatti, chiedendo l’acquisizione dei fascicoli dalla Procura della Repubblica di Modica. Della vicenda ho ritenuto opportuno informare anche la Procura Generale della Repubblica di Catania, Il Ministro della Giustizia ed il Consiglio Superiore della Magistratura.” Parte all’attacco il comandante della polizia municipale di Scicli, Franco Nifosì, uno dei 19 indagati nell’inchiesta sui cani killer che uccisero, il 15 marzo scorso, il piccolo Giuseppe Brafa di Modica, e sfigurarono, due giorni dopo, una giovane turista tedesca. “Mi reputo assolutamente estraneo rispetto ad ogni addebito – dice Nifosì – Ho svolto i miei compiti istituzionali tempestivamente e con precisione, richiedendo alla Procura della Repubblica di Modica l’adozione dei provvedimenti che ad essa competevano, provvedimenti purtroppo mai adottati. Nel fascicolo in possesso del Pubblico Ministero si trova, infatti, una dettagliatissima informativa che ho trasmesso alla Procura della Repubblica di Modica il 24 settembre 2008”. Con tale atto denunciava Virgilio Giglio per le lesioni personali che i suoi cani avevano procurato 4 giorni prima ad una signora che passeggiava per strada e anche per la violazione degli obblighi di custode che su di lui incombevano a seguito del sequestro dei cani operato dai carabinieri di Sampieri il 2 settembre precedente. “Sempre con lo stesso atto – aggiunge Nifosì – ho rappresentato al magistrato assegnatario del procedimento che Giglio appariva persona del tutto inidonea a rivestire il delicato ruolo di custode e che i cani continuavano a fuoriuscire dal recinto per aggredire gli ignari passanti. Ho inoltre espressamente evidenziato il rischio che potessero verificarsi addirittura reati più gravi dei due ferimenti fino a quel momento successi e la necessità di sottrarre con immediatezza la custodia dei cani al Giglio per affidarli ad una struttura specializzata. A fronte delle ragioni d’urgenza da me diligentemente prospettate il 24 settembre 2008, la Procura di Modica si è attivata solo dopo 5 mesi, a fine febbraio, e non per disporre che i cani sequestrati venissero subito affidati ad un canile, ma al solo fine di delegare un sopralluogo ricognitivo, finalizzato ad accertare lo stato dei cani e la loro consistenza numerica. Dopo il primo sopralluogo da parte dei veterinari dell’Ausl 7 di Ragusa, avvenuto l’11 marzo scorso, gli stessi stabilivano di aggiornarlo al successivo 16 marzo”. Giuseppe fu ucciso il giorno prima. “E’ chiaro pertanto – reagisce il comandante la polizia municipale – che, se responsabilità vi sono, queste siano da ricercare non nell’operato del Comandante del Corpo di Polizia Municipale di Scicli, né in quello degli appartenenti allo stesso Corpo, ma altrove. E’ dunque necessario, a questo punto, che sia un magistrato terzo ed imparziale ad assumere subito la direzione delle indagini”.
SCICLI. INCHIESTA SUI CANI KILLER. IL COMANDANTE LA POLIZIA MUNICIPALE CHIEDE PASSI AD UN GIUDICE TERZO
- Agosto 11, 2009
- 12:41 pm
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