LA RAPINA AL BANCO DI SICILIA DI MODICA ALTA. I LADRI HANNO PORTATO VIA 200 MONETE DA 50 CENTESIMI. RITROVATO IL PORTAFOGLI DEL CASSIERE

La polizia prosegue nelle indagini sulla rapinata all’agenzia del Banco di Sicilia per la quale i malviventi si devono accontentare solo di monete per complessivi cento euro. Una beffa, insomma. Due uomini, certamente sprovveduti, si sono presentati dal cassiere a volto scoperto, uno, pare, indossasse una parrucca sotto il cappello, ed hanno intimato la consegna del denaro. Solo che in quel momento nel cassetto non c’erano banconote ma solo spiccioli. per via della cassa continua che quando la somma raggiunge una certa cifra avvia il sistema della canalizzazione in cassaforte svuotando il contenitore. I due, probabilmente, si sono lasciati prendere dal panico ed allora hanno minacciato il cassiere con il quale c’è stata una breve colluttazione. Si impossessavano delle monete poi desistevano, allontanandosi. La rapina, insomma, ha fruttato loro solo cento euro. In sostanza duecento monete da 50 centesimi. In un primo momento era stato denunciato che i due rapinatori avessero sottratto il portafogli al cassiere ma, successivamente, è stato ritrovato sotto la scrivania. A viso scoperto, come si diceva, e con fare insospettabile, i due con accento catanese si sono diretti decisi verso la cassa intimando al cassiere di aprire il cassetto impugnando un oggetto non meglio descritto dal cassiere. L’impiegato ha accennato una minima reazione spintonando i due che a quel punto, resisi conto di avere sbagliato obiettivo e presi dalla paura di essere intercettati, sono usciti in tutta fretta dalla banca dove si trovavano appena due clienti. La fuga è avvenuta attraverso la scalinata che collega Corso Regina Margherita con Corso Francesco Crispi. Nel frattempo è scattato l’allarme. Quando la polizia è giunta sul posto i due malviventi avevano fatto perdere le loro tracce. Gli agenti del Commissariato presumono che in fondo alla scalinata avessero pronto una moto per potere fuggire, anche se da quella parte le vie di fuga a piedi e per le decine stradine esistenti poteva essere un’altra ipotesi. Pare, comunque, che l’oggetto col quale avrebbero minacciato l’impiegato non fosse nemmeno un taglierino. Indagini in corso.