Il consigliere comunale di Modica, Tato Cavallino esprime apprezzamento all’ultima iniziativa, in ordine di tempo, messa in campo dal movimento dei Forconi di Mariano Ferro, impegnato in una lotta senza sosta intrapresa e portata avanti in questi anni a favore delle fasce più deboli della società. “Un forte dissenso a Roma dinanzi a Palazzo Montecitorio – dice – per alzare la voce e fare ascoltare alle istituzioni, alla politica, nazionale, regionale e locale, il grido di dolore di un’Italia che soffre enormemente, che è emarginata e lasciata sola. Sofferenza,
purtroppo, che non è solo, di tanti imprenditori, piccoli e medi che rappresentano il tessuto produttivo dei territori ma di tante famiglie soggette alle aste giudiziarie. A questi vorrei aggiungere la sempre più affollata platea dei disoccupati under 40 che hanno perso il lavoro, non per propria volontà ma per una crisi perenne che alza ogni giorno lo stato di povertà economica dei cittadini e alla quale corrisponde, tristemente, la mancanza di interventi e supporto statale per ogni famiglia. Poco ha fatto la politica nazionale e regionale per rafforzare una società ormai stanca, demoralizzata e poco ascoltata; una politica che si è caratterizzata per le inesistenti azioni concrete e di contrasto alle esigenze essenziali per ogni essere umano”. Cavallino plaude soprattutto alla determinazione del movimento dei Forconi che in questi anni non si è fatto scoraggiare dal silenzio assordante delle istituzioni; i Forconi sempre pronti a dare sostegno a chi vive drammi quotidiani e lotta insieme a loro per recuperare i diritti persi: il lavoro, la casa, la salute. “Iniziative come quella intrapresa a Roma dai Forconi, spero possano da un lato scuotere dal torpore e dalla poca considerazione mostrata fino ad oggi dalla larghissima classe politica nazionale impegnata più alla “politica personale,” legge elettorale, posti da occupare e attaccamento alle poltrone dall’altro verso far prendere sempre più coscienza a tutti i concittadini che non è più il momento di piangersi addosso, di imprecare contro gli altri, ma di agire in prima persona dando il proprio contributo a vario titolo “scuotendo , incalzando, pressando la classe politica nazionale e regionale incapace fino ad oggi di agire nell’interesse dei proprie collettività. Solo con il coraggio di dire “basta” e di reagire, così come attuato dai Forconi, si può rimettere in moto la nostra economia, il nostro territorio, la nostra Sicilia la nostra Italia”.