Domani dovrebbero tornare in libertà gli imprenditori Giuseppe Busso, 42 anni, di Giarratana, e Riccardo Squadrito, 45 anni, di Nicolosi, soci dell’Ati Busso, l’azienda che gestisce il servizio di igiene ambientale a Modica ma che sono stati arrestati la scorsa settimana dai carabinieri di Palagonia per il servizio svolto nel comune etneo dal 2004 al 2008. “La scarcerazione – sottolinea l’avvocato Rosario Pennisi, difensore insieme ai colleghi Saverio La Grua ed Alessandro Agnello – non è avvenuto immediatamente per i tempi tecnici, visto che l’interrogatorio di garanzia è stato effettuato sabato prima dal Gip di Caltagirone, Aquilino, e poi dal pubblico ministero. I nostri assistiti sono stati precisi nel respingere le accuse di falso e truffa. Busso ha dimostrato di non avere incassato un solo euro in più, rispetto a quello che era il contratto d’appalto. Riteniamo ci sia insussistenza delle prove. La scarcerazione sarebbe dovuta già avvenire sabato”. Busso e Squadrito sono finiti in manette per mano dei militari dell’Arma nell’ambito dell’operazione “Full trash”, svolta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone, insieme a due funzionari del Comune di Palagonia.
OPERAZIONE FULL TRUSH. L’avvocato Pennisi: “Domani Busso dovrebbe lasciare il carcere. Non ci sono i presupposti per mantenere la restrizione”
- Ottobre 4, 2009
- 11:28 pm
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