Numerose proposte sono scaturite, ieri sera, al termine del consiglio comunale di Modica aperto sul tema della sicurezza. Il presidente del consiglio comunale, Roberto Garaffa, ha raccolto per punti i suggerimenti che consiglieri, cittadini hanno esplicitato nel corso della seduta e che saranno inviate ai singoli componenti il consiglio e che saranno oggetto di una conferenza dei capigruppo che sarà utile a stilare un documento che costituirà elemento base di richieste da avanzare alle istituzioni.
Le riflessioni sul tema della sicurezza sono state le più svariate. Tra queste quello di richiedere l’intervento dell’esercito sul territorio e garantire maggiori risorse del bilancio comunale per la sicurezza; interrogare il Ministro degli Interni sull’ordine pubblico in città con il tema della sicurezza e dell’ordine pubblico come denominatore unico tra tutti i comuni della provincia e sul quale il coordinamento dei sindaci dovrebbe prestare più attenzione e più tempo. L’iniziativa sarebbe utile per richiamare l’attenzione di Stato e Regione su questo tema. Sarebbe necessario un maggiore controllo sul territorio da parte della polizia locale, con il vigile di quartiere, ed è auspicabile un potenziamento del sistema di video sorveglianza; appoggiarsi per una maggiore vigilanza del territorio ad associazioni del volontariato e un tavolo permanente sulla sicurezza. Sarebbe auspicabile anche la istituzione di un centro sociale autogestito dai giovani per prevenire devianze e consentire una serena vita di gruppo; incentivare il recupero del centro storico determinando le condizioni per attrarre le nuove generazioni al fine attivare nuove iniziative sociali e commerciali. Tra le proposte anche quella di aprire un centro di accoglienza per immigrati.
C’è che a anche proposto il ripristino della Caserma dei carabinieri dove questa era operativa sino a qualche anno fa e riportare a Modica il Tribunale considerato presidio necessario contro ogni forma di criminalità. Il sindaco ha infine ribadito che l’amministrazione ha dedicato risorse e attenzioni sul fenomeno a cominciare dalla video sorveglianza nel quartiere San Paolo ma che sarà esteso in tutta l’area urbana.