Interessante escursione dei corsisti frequentanti il corso di “Etnobotanica iblea” in corso di svolgimento presso Le Case degli Avi a Modica Alta, con Paolo Uccello. In tanti si sono spostati alla Riserva naturale orientata Pantalica Valle dell’Anapo, nel siracusano per assistere ad una lezione all’aria aperta.
La riserva si estende per gran parte sui territori di Ferla, Cassaro e Sortino su cui si trovano la maggior parte delle catacombe. È attraversata dal fiume Anapo e dal Calcinara che scorrono attraverso i canyon a “V”, caratteristici della zona.
Comprende più sistemi; la Valle del Fiume Anapo, che nasce sul Monte Lauro, nei Monti Iblei, e sfocia nel porto di Siracusa, la Valle di Pantalica e il torrente di Cava Grande.
All’interno della riserva sono presenti anche due grotte carsiche, la grotta dei pipistrelli e la grotta Trovato. Nei pressi di Ferla è presente il Bosco di Giarranauti.
Per quanto riguarda l’aspetto naturalistico, la riserva di Pantalica offre ambienti ecologici diversificati che consentono l’espressione di una biodiversità significativa e rappresentano un laboratorio all’aria aperta di notevole rilevanza dal punto di vista botanico ed identitario, paradigmatico del paesaggio Ibleo .
Il tutto ampiamente in linea con la progettualità di SI-Moutique (Sistema Identitario Modica)
In questa riserva vi sono diversi biotopi a seconda degli ambienti: un acquatico, uno ripariale (delle pareti), uno della valle, dei pianori e delle grotte. Lungo il corso del fiume si sviluppa una crescente vegetazione a platano orientale. Sulle rocce invece vi è la presenza di oleandri, perfettamente adatti a questo clima. Tra gli alberi dominano i salici, il pioppo nero, l’orniello, il carpino e la roverella, mentre il sottobosco diventa intricato a causa dei rovi e delle piante lianose come la vitalba. Arbusti del sottobosco sono anche il pungitopo, il biancospino, il lentisco e l’euforbia cespugliosa. Come fiori sono presenti ciclamini, margheritine di campo, fiorellini bianchi dell’aglio selvatico e il ranuncoli dalla corona gialla. Spostandosi verso le pareti della valle vi è la presenza della macchia mediterranea costituita da sempreverdi quali il leccio, il terebinto, la fillirea e l’alaterno.
Lunedì 27 aprile presso Le Case degli Avi, l’attività didattica è proseguita con una lezione coinvolgente avente per tema il tingere al naturale. Paolo Uccello tramite apposite erbe ha tratto colori per tinture ecologiche-naturali.
Prossimo incontro esterno per i frequentanti il corso promosso da IngegniCultura, il 3 maggio all’Azienda agricola “l’Essenza degli Iblei” a Canicattini Bagni.