Soppressione della guardia interdivisionale notturna al “Maggiore” di Modica. D’Antona: “Il sindaco sa?”

ospedale maggiore

Un altro duro colpo alla rete dei servizi nella città di Modica arriva con la decisione, come riportata da Radiortm.it e dal Giornale di Sicilia, in primis, e confermata dai vertici dell’Asp, di sopprimere all’Ospedale Maggiore il servizio di medico di guardia interdivisionale per la notte, il servizio che prevede la presenza notturna di un medico per le eventuali emergenze nei reparti di Medicina, Geriatria, Malattie infettive e Nefrologia.

In questo modo, appare evidente che lasciando soltanto al sistema della reperibilità dei medici responsabili dei reparti gli interventi notturni urgenti che potrebbero interessare i pazienti la dilatazione dei tempi potrebbe avere serie ripercussioni sulla assistenza ai cittadini; inoltre, appare impraticabile l’ipotesi di scaricare sul Pronto Soccorso le emergenze provenienti dall’interno dell’ospedale, quando da anni assistiamo ad una situazione, anche a fronte dell’abnegazione del personale addetto, ormai al limite.
“Chiediamo al Sindaco di Modica – dice Vito D’Antona, consigliere comunale di Sel – in primo luogo, se sia stato tenuto all’oscuro della decisione dell’Asp o se i vertici dell’Asp hanno concordato tale decisione con il Sindaco; solo pochi giorni fa, il 20 aprile, infatti, come riportato nel sito istituzionale del Comune, dopo una riunione a Ragusa il Sindaco esprimeva la propria soddisfazione per l’esito dell’incontro avuto tra la conferenza dei sindaci e il direttore generale dell’Asp, Aricò, e concludeva che l’incontro aveva fatto emergere alcune priorità, tra le quali un potenziamento infrastrutturale e un adeguata dotazione organica anche per Modica.
Invece, a quanto sembra solo qualche ora dopo è stato soppresso un importante servizio all’Ospedale Maggiore.
A questo punto proponiamo che sia il Consiglio Comunale, con il suo Presidente e la Conferenza dei Capigruppo, facendosi carico delle giuste proteste dei cittadini, ad assumere le necessarie iniziative, acquisire le dovute informazioni per le vie istituzionali e, coinvolgendo anche i comuni limitrofi, adottare tutte quelle azioni necessarie a ripristinare il servizio e ad assicurare al comprensorio una qualità adeguata di servizi sanitari”.

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