“Ho preso atto, in queste ultime ore, delle legittime lamentele riguardanti il mancato drenaggio di fondi verso il Consorzio universitario ibleo. Somme che bisognerà cercare di fare arrivare, comunque, a Ragusa sfruttando le risorse economiche per il finanziamento ai piccoli comuni o le variazioni di bilancio. Ritengo, però, che non sia stato ben compreso il tipo di azione che la deputazione regionale dell’area iblea
ha portato in essere a fronte di una finanziaria lacrime e sangue e rispetto a cui il nostro territorio rischiava di essere escluso da qualsiasi tipo di ricaduta positiva. Abbiamo corso in maniera concreta il rischio di rimanere a bocca asciutta. E, invece, siamo riusciti a ottenere lo stanziamento di fondi per la legge su Ibla, per l’aeroporto di Comiso, per il Corfilac, per il sostegno agli allevatori contro la brucellosi, per la piena operatività dei veterinari. Tutto ciò quando altri territori provinciali sono rimasti completamente a secco. Non vogliamo assolutamente pensare che mal comune sia mezzo gaudio. Ma chi oggi si lamenta e critica non ha completamente idea di come siano ridotte le casse regionali. Ed essere riusciti a concretizzare tale risultato è comunque un traguardo considerevole”. Lo dice il deputato regionale Orazio Ragusa facendo una pacata riflessione su quanto accaduto in queste ultime ore. “Non stiamo dicendo che il Consorzio universitario ibleo rimarrà abbandonato a se stesso – aggiunge – stiamo solamente evidenziando che, essendo la coperta irrimediabilmente corta, si è stati costretti a compiere delle scelte che, magari, sono andate a discapito di altre realtà dell’isola. Nessun fondo, ad esempio, per l’aeroporto trapanese di Birgi, nessuno per le Terme di Sciacca che puntavano ad erodere le risorse destinate allo scalo casmeneo. E ancora nessuna risorsa è stata destinata al Consorzio universitario di Caltanissetta. Esempi ce ne sarebbero a decine. Noi abbiamo cercato di destinare il possibile al nostro territorio avendo sempre chiara la difficoltà dell’attuale situazione che, a livello economico, ci impedisce assolutamente di fare quadrare i conti. Questo non significa, però, che in futuro non interverremo per garantire il dovuto al Consorzio universitario ibleo”.