“Caro amico ti scrivo”. Lettera di Salvatore Rando a Saro Cannizzaro

Carissimo Saro (io ti chiamo, come sai, Rosario),
ho una profonda stima di te e accetto tutto anche le sane non condivisioni e le critiche che sono il sale della democrazia. Colgo l’occasione per augurarti una pronta guarigione e per ringraziarti per l’attenzione che mi hai riservato da sempre nelle lunghe battaglie che insieme abbiamo sostenuto e, con rammarico per qualcuno, tante ne abbiamo vinte. Premesso che il sottoscritto da sempre e non da ora ha sempre posto l’accento

e l’attenzione alla persona e ai suoi bisogni di salute, non faccio di professione il difensore di nessuno, tranne per i più deboli, ma mi arrabbio con alcuni politici a tempo perso e disattenti. Le denunce fatte sul piano di riordino del 2009 all’ASP di Ragusa – disastro annunciato – nessuno ascoltava: ne parlamentari, ne sindaci ne Consigli Comunali ecc., sono stati informati su quello che ora, drammaticamente sta succedendo e non solo all’ASP di Ragusa la più penalizzata della Sicilia, ma in tutto il territorio siciliano e le cronache drammatiche di mala sanità purtroppo sono la riprova della tanta confusione che la politica e il Governo della Sicilia non sono più in grado di governare, basti pensare che ancora si ostinano a mantenere in vita ospedali che andrebbero convertiti per altri servizi, invece si preferisce il clientelismo con il rischio conseguente della vita delle persone, per mancanza di servizi, personale, risorse ma soprattutto sulla sicurezza. Nella tua nota giustamente fai osservare quello che è accaduto all’ospedale di Giarre, ma può accadere in qualsiasi altro ospedale ridimensionato, che una paziente è deceduta per un mancato intervento d’urgenza che potevano garantire solo i medici in pronta disponibilità che come si sa deve avvenire entro la mezz’ora. Appare strano comunque, essendoci il Pronto soccorso anche se ridimensionato, penso potesse intervenire a meno che non esercita l’attività notturna. L’Ospedale di Giarre è stato ridimensionato non ha la divisione di Cardiologia e neppure la Rianimazione che sono gli unici in grado a poter affrontare i casi di emergenza e l’ospedale Maggiore è attrezzato a differenza di Giarre. Il Sindaco di Modica si trovava a Milano per l’inaugurazione dell’EXPO è stato informato della decisione da parte della Direzione dell’ASP di sospendere l’attività di guardia interdivisionale e quindi era necessario ed urgente incontrare il Direttore per fare chiarezza e questo è stato fatto. Questa è cronaca. E’ stato anche sottolineato che in tutta la vicenda relativa alla sospensione del Servizio della guardia interdivisionale è mancata la comunicazione ai cittadini che nelle more del ripristino del servizio, l’emergenza è sempre garantita in h 24 dalla Cardiologia, dalla Rianimazione e dai medici reperibili dei reparti. Certo questa organizzazione non soddisfa nessuno me per primo(vorrei che il “Maggiore” fosse il migliore del mondo) ma di fronte alle difficoltà dovute alla carenza di personale, quattro i medici assenti a vario titolo, quindi mi astengo dal fare valutazioni diverse se prima non mi informo esattamente per come stanno le cose e se gli organici 18 medici presenti, come affermi, a mio modesto avviso non sono sufficienti a garantire il servizio, tenuto conto della turnazione nei reparti, garantire gli ambulatori, riposi necessari per chi fa turni di reperibilità la notte, possibili comandi per formazione del personale ecc.. Forse su tutta questa vicenda qualche malumore esiste e spero di sbagliarmi, i medici potevano stare tranquillamente a casa la notte senza essere chiamati, adesso purtroppo speriamo per poco, devono garantire la pronta disponibilità notturna. Il Pronto Soccorso, in questa organizzazione è escluso, continua invece ad esser una criticità come più volte è stato evidenziato per mancanza di personale medico, infermieristico ed ausiliario, per non parlare dei locali che finalmente tra qualche settimana verrà pubblicata la gara per sistemarlo come un degno presidio ospedaliero merita. Carissimo Rosario, nella vita spesse volte capita di dare delle impressioni diverse da come ci si conosce, ma ti assicuro che nessuno mai ha tentato di puntarmi una pistola alla testa, ne tanto meno fare il “compare” a qualcuno per chissà quale tornaconto personale. Ho sempre rischiato l’osso del collo per gli altri e continuerò a farlo, ho sempre dato il cuore e tutto me stesso per l’amore che nutro per questa città che la vedo ogni giorno sempre di più umiliata, mortificata, spogliata, tradita dalla politica disattenta, rassegnata, incapace di reagire e di lottare e forse per queste ragioni, da qualche tempo a questa parte ho rivisto il mio modo di fare, cercando di evitare un muro contro muro che non porta da nessuna parte, favorire attraverso il coinvolgimento delle Istituzioni a dialogare per raggiungere un minimo di risultati, visto e considerato che il disastro della riforma sanitaria siciliana, la scarsezza delle risorse è sotto gli occhi di tutti. Tutta questa questione siciliana la vedremo meglio nelle prossime settimane. So di dare l’impressione della resa ma ti assicuro che non sarà mai così, denuncerò come ho sempre fatto le mancate risposte in tempi ragionevoli, che poi non sono cose che interessano me ma la pubblica utilità. La gente ha il diritto alla salute e tutti dobbiamo lavorare per garantire questi bisogni, in maniera efficace, efficiente, tempestivo e nella massima sicurezza del paziente. Oggi più che mai occorre, almeno per il comprensorio modicano, che ci sia un momento di discussione serena, senza steccati, senza barriere ideologiche, allargata agli altri sindaci del comprensorio, ai Consigli Comunali che non devono sembrare degli estranei, ai vertici dell’ASP, alle forze sindacali e alle associazioni di cittadini che con coraggio e fuori dagli schemi dobbiamo ragionare quale sanità vogliamo nel territorio e se al posto di migliorare i serviz,i condividiamo le scelte irrazionali che provocano sperperi, doppioni e pericoli per la salute della gente. Questa è la scommessa, questa è la sfida da vincere mettendo al bando le critiche spesse volte strumentali e demagogiche. Chi fa politica deve farla 365 giorni l’anno e non solo per le occasioni per mettersi in mostra ed avere qualche titolo sui giornali e nulla di più. Rosario spero di non averti deluso, spero che continuerai a chiamarmi con i soprannomi, spero sempre di continuare a lottare insieme a te per risolvere i problemi di cui la nostra amata città ha tanto bisogno per uscire dalla crisi che l’attanaglia e guardare con fiducia che le cose possono cambiare per essere protagonisti come lo siamo sempre stato e che la città di Modica lo merita per il suo illustre passato e che ha tanta voglia di superare questo momento di difficoltà per raggiungere nuovi obbiettivi di rilancio e tra questi il “Maggiore” è al primo posto.

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