Il Centro di Pronta Accoglienza a Pozzallo vive qualche giorno di tranquillità

Luigi Ammatuna

Giornata tranquilla ieri presso il Cpa pozzallese. Le partenze programmate lo stesso giorno di martedì, con l’arrivo degli 877, verso altri centri siciliani, hanno consentito una buona gestione dell’accoglienza. Ad ora presso il centro si contano 400 migranti, 250 sono partiti nella serata di martedì e 50 ieri.

Dei 14 ricoverati in ospedale, tra donne in gravidanza , la bimba di appena tre giorni e due uomini feriti ai piedi, 8 sono già tornati a Pozzallo e la convivenza tra marocchini, siriani e del centro Africa  appare tranquilla. Rientrato anche l’allarme per la scabbia. Già martedì, in 24 ore dunque, i 40 circa che presentavano il problema, spiegano i volontari della protezione civile, sono stati trattati con il trattamento consueto dopo essere stati isolati e già oggi il problema appare risolto. Resta solo il timore che le buoni condizioni meteo portino nuovi sbarchi nelle prossime ore. Ad operare ora presso il centro è ancora la vecchia ditta, la Luoghi Comuni dopo la gara rapida della scorsa settimana vinta dalla ditta Azione Sociale di Caccamo. La nuova ditta avrebbe chiesto qualche giorno per organizzarsi e per potersi così insediare. “La nuova ditta gestirà il centro fino al 30 giugno, dall’1 luglio ci sarà la nuova gara per tre anni. La Luoghi Comuni- ha sottolineato il sindaco, Luigi Ammatuna –  è andata via credo perché le risorse sono troppo poche, la coop se il migrante dopo un giorno parte ci rimette, non riesce a coprire le spese investite il primo giorno, con la nuova convenzione è stato previsto che ci sarà il riconoscimento di dieci euro in più. Alla nuova ditta chiederemo di rilevare lo stesso personale impiegato ora. Chiederemo la continuità.” Ma intanto dal primo cittadino anche un appello per avere sostegno economico e “poter così continuare l’accoglienza come è stato fatto finora”, ma non si può essere lasciati soli. Pozzallo, quale città di frontiera, come Lampedusa deve essere aiutata. “Chiedo al Governo di darci delle risorse, di non lasciarci soli in questa emergenza, e di destinarci fondi utili per continuare l’accoglienza sinora garantita.”

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