Ripartizione dei fondi Cipe, Pozzallo penalizzata. Dura nota di Giovanni Avola(Cgil)

Il Segr.Gen.Avola

Al Comune di Pozzallo, nel cui CPSA nel corso del 2014 sono stati accolti ben 28.000 migranti, sono stati assegnati solo 500 mila euro: una miseria! Eppure la struttura pozzallese, collaudata per 180 posti letto, in talune circostanze ha ospitato addirittura 400 persone. Pozzallo è stata e continua ad essere la città dell’accoglienza, ma le risorse pubbliche continuano ad essere dirottate altrove. “Tra l’opinione pubblica iblea – dice il segretario generale della Cgil Ragusa,

Giovanni Avola – suscita sconcerto, amarezza e rabbia la decisione del CIPE di fine aprile di ripartire 20 milioni di euro per l’isola di Lampedusa. La legge di stabilità 2014 ha assegnato tali risorse del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 per fronteggiare la gravissima situazione socio-economica creatasi con gli eccezionali flussi migratori. Nel piano c’è di tutto:
riqualificazione urbana, rete idrica e fognaria, edilizia scolastica, dotazioni urbane per attività civiche e persino l’assistenza tecnica.
Al Sindaco e ai Pozzallesi va la solidarietà di tutti, ma la solidarietà diventa misero conforto rispetto alla pervicace ingiustizia perpetrata ancora una volta dalle scelte del Governo.
Non si può mortificare così la più grande porta dell’Europa nel Mediterraneo attraverso cui passa un sempre più crescente flusso migratorio di dimensioni bibliche.
Credo sia arrivato il momento in cui l’indignazione non basta più. Occorre reagire!
Il Sindaco promuova un incontro con tutte le forze sociali e istituzionali della Provincia per reclamare un più incisivo e concreto intervento dello Stato a partire dall’erogazione di risorse aggiuntive per potenziare e qualificare i servizi della città marinara.
Nessuno è contro Lampedusa, ma credo che nessuno possa pensare di lasciare ancora sola la città di Pozzallo. Bisogna evitare che l’accoglienza sia vissuta come solitudine e come impossibilità di dare risposte adeguate ai bisogni di cittadini e migranti”.

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