Modica. “Il condominio di Via della Notte”. Un omaggio ad un futuro con poche speranze. L’opera di Maria Attanasio presentata a Palazzo S.Anna

Romano, Attanasio, Guastella, Sammito

E’ calato il sipario su “Cose di Sicilia nelle parole raccontate”. La stagione letteraria, promossa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Modica, dalla Fondazione “Teatro Garibaldi”, dal Consorzio turistico di Modica e dall’Ente Liceo Convitto, si è chiusa con la presentazione dell’ultima opera di Maria Attanasio “Il condominio di Via della notte”. L’autrice calatina ne ha parlato con il critico Andrea Guastella nella sala auditorium di Palazzo Sant’Anna.

L’attore Alessandro Romano, nelle pause della discussione, ha letto alcuni bravi tra i più significativi tratti dall’opera.
Lo spirito del romanzo è su base distonica, ovvero antiutopistica, perché immagina un società futura dove ordine e autorità sono i cardini su cui si poggiano le relazioni sociali.
Lo scenario è una città immaginaria, Nordia, dove ogni residente viene controllato e seguito. Ovunque vige un sistema di video sorveglianza. Ronde notturne controllano che non vi sia commistione tra cittadini Infoluogo e Fuoriluogo. Questi ultimi vivono ai margini della città e non possono avere contatti con gli altri: si rischia una contaminazione religiosa e di etnia. In questo quadro si muovono i protagonisti di quest’ opera che suscita inquietudini e malumori pur se la scrittura invita alla lettura senza fastidi.
Rita Massa con il marito Professore Mauro Testa, Assia la figlia, Lucio, il compagno di Rita, Attilio Craverio il politologo sono i pochi protagonisti del libro. E’ Rita a decidere a rimanere in città. Marito e figlia fuggono e il suo punto di svolta è l’eredità di un appartamento proprio nel condominio di Via della Notte, dove ritrova, accanto al compagno Lucio, se stessa. In quel condominio si esasperano le rigidità dei modelli di vita imposte dal politologo Craverio.
Scrive opere liberandosi da paure e timori. Una catarsi che però non cambierà lo stato delle cose dimostrando che lottando da soli non si possono vincere nè le battaglie ideologiche né quelle della vita.
Nel corso del dibattito sono emerse molte comparazioni con la scrittura di Aldous Huxley o George Owell, ovvero due primati di letteratura distonica dove fantascienza, storie prive di futuro, cataclismi culturali e sociali estremizzano i difetti della società in cui si vive con un appiglio, purtroppo, con la realtà che ci lascia inquieti e a volte senza fiato.

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