XIII “Appuntamento con la scienza” sul bosone di Higgs all’Istituto di istruzione superiore Galilei – Campailla di Modica

liceo scientifico modica

Un esempio di scuola vera! Questo è quello che si è potuto vivere nell’auditorium dell’indirizzo scientifico del Galilei – Campailla con il XIII “Appuntamento con la scienza”, momento in cui la scuola si raccorda da tredici anni al territorio con quello che ha di più proprio, ovvero la cultura come ricerca aperta e appassionata. Un auditorium strapieno di giovani studenti (ed ex studenti),

presenti di sabato pomeriggio, presenti dalle 17 alle 20 ed anche oltre … fermandosi molti fino alle 21 con il relatore che, da parte sua, ha per ognuno personalizzato un messaggio. Si tratta del giovane scienziato del Cern di Ginevra, Marco Delmastro, che è stato capace di spiegare – con un bicchiere d’acqua, un foglio di carta, delle forbici, un mucchio di mattoncini lego – il senso e lo stato della ricerca in fisica. Uno scienziato capace di testimoniare come la scienza … «non serva a nulla», ovvero non serve ad arricchirsi, non serve a risultati immediati, perché è anzitutto ricerca pura. Proprio per questo però, aver impiantato un acceleratore e strumenti complessi per cercare altri tasselli alla comprensione della realtà, dona tanto altro alla nostra vita: dona strumenti più rapidi per le mammografie, dona sistemi più celeri per la comunicazione informativa, dona commesse industriali che compensano abbondantemente quanto gli stati (ovvero tutti noi, coinvolti in forza delle tasse) investono in ricerca … Nel caso del Cern, ci viene a costare l’equivalente di una tazzina di caffè all’anno per dieci anni! E il Cern è la testimonianza di una scienza al servizio dell’umanità, essendo nato dopo il disastro della seconda guerra mondiale come esempio di convergenza nella scienza che è già di per sé contributo alla pace. Testimonianza del Cern incarnata in un ricercatore che, per conto del CNRS francese, lavora all’esperimento Atla – non nascondendo il dispiacere di non poter essere in Italia – e che fa parte del team che nel luglio 2012 ha annunciato la scoperta di una nuova particella che assomiglia molto al bosone di Higgs. Un scienziato, ed anche un insegnante, che ha invitato a sempre verificare le “sorgenti” delle proprie informazioni. Un ricercatore che durante la giornata passa il suo tempo tra ottimizzare la risposta di ATLAS a elettroni e fotoni, misurare le proprietà del bosone di Higgs, e cercare tracce di nuova fisica al di là del Modello Standard. E che, la sera molto tardi, scrive su “Borborigmi di un fisico renitente” (www.borborigmi.org), divagando su vita all’estero lontani dall’Italia, fisica delle particelle e altre amenità. Uno scienziato che ha parlato con il linguaggio di una scienza mescolata con le passeggiate insieme alla figlia, con una curiosità che trapassa dalla vita alla scienza e dalla scienza alla vita, come racconta nel suo bel libro “Particelle familiari”. Soprattutto un ricercatore contento del suo lavoro; uno scienziato che, man mano che parlava con passione, diventava un testimone, e quindi una possibilità di orientamento per i giovani, come era accaduto un mese fa nell’incontro con don Luigi Ciotti. Il grazie l’hanno detto in molti, ma l’ha esplicitato con commozione un’insegnante di Vittoria: si è sentita confermata nell’intuizione di quanto vale un incontro di “qualità”. Questa è la scuola vera! Questa è quella scuola fatta di «insegnante, libro e matita»; una scuola che – secondo Malala, la giovane che ha ricevuto il premio Nobel per la pace a motivo del suo coraggio di fronte a chi con violenza non vuole che studi – può cambiare e migliorare il mondo!

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