Servizio di Igiene ambientale a Modica. Ennesima richiesta di incontro della Cgil

salvatore terranova

La F.P. Cgil, con diverse note ha ripetutamente chiesto la convocazione di un incontro, per giungere, come previsto da specifiche disposizioni, alla formalizzazione di un “accordo tra le parti”, atto a tutelare i livelli occupazionali nel composito processo di transito del personale dall’impresa, attualmente gestore del servizio dei rifiuti urbani a Modica, al soggetto privato che risulterà aggiudicatario di tale servizio, non appena sarà esperita la nuova gara.

“Pur in presenza di una richiesta legittima, in linea e conforme alle disposte prerogative sindacali, che trovano fondamento e agibilità non solo nelle disposizioni di cui al CCNL –FISE, ma anche e soprattutto particolare rinforzo e chiara estrinsecazione nelle determinazioni di cui all’Accordo-Quadro regionale del 6 agosto 2013 – spiega il segretario Salvatore Terranova – l’amministrazione comunale di Modica, non convocando l’incontro più volte richiesto, è volutamente determinata ad evitare il previsto confronto e, quindi, a non dare piena e conseguente applicazione a quanto stabilito dalle disposizioni sopra precisate.
Ciò lo si desume dal fatto che, dopo diverse richieste formali di incontro disseminate di mese in mese, ad oggi, come è facilmente verificabile, è stata preclusa qualsiasi forma di confronto tra le parti sul percorso da realizzare, precisando che negli anni passati quest’ultimo è stato motivo di lacerazioni e di difficoltà, spesso sfociate in atti extra-amministrativi e con effetti negativi per la città”.
La Cgil ribadisce e sollecita ancora una volta la necessità e l’ imprescindibilità del momento concertativo su una materia di tale delicatezza, da cui dipende anche – è d’obbligo ricordarlo – la possibilità di dare piena concretizzazione alle finalità di tutela del territorio modicano sul versante ecologico e della igiene ambientale, senza appesantire, anzi alleggerendo notevolmente i costi in capo ai cittadini, la scrivente fa presente come l’atteggiamento sui fatti evidenziati, fin qui tenuto dall’Amministrazione comunale, sia annoverabile tra quelli definibili e configurabili come “antisindacali”.

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