Non basta più la parola per rassicurare. Sinora è stato fatto solo questo: tentare di rassicurare gli operatori del CPSA, ma nel corso dei mesi nulla è stato modificato, velocizzato e preso in priorità, non ci sembra che siano intervenuti accorgimenti e scelte tali da riorganizzare le procedure per snellire modalità e tempi.
“Denunciare ripetutamente e costantemente che i tempi di pagamento degli operatori si allungano sempre più, mette in chiaro un fatto: oltre ai ritardi del Ministero dell’Interno nell’erogare i fondi, le procedure previste sono troppo lunghe e prevedono troppi passaggi, i cui effetti sono e non possono che essere ritardi su ritardi – chiarisce Salvatore Terranova della Cgil, in una lettera al Prefetto di Ragusa e al sindaco di Pozzallo”.
“Non è più possibile attendere oltre ogni misura, si dovrà dare esempio di come si potranno ridurre i tempi e dare risposte più ravvicinate al credito da lavoro maturato dagli operatori.
Pensiamo che solo un ripensamento delle procedure possa dare un esito positivo in questo senso. Solo un rapporto diretto tra due soli soggetti possa costituire un antidoto e una nuova prassi per aggredire i ritardi sin qui registrati.
Riteniamo che solo un rapporto diretto tra Prefettura e oggetto affidatario possa veramente determinare una discontinuità rispetto al passato.
E poi non possiamo non dire chiaramente che non potrà, come sembra, essere pagata una sola mensilità quando ad oggi gli operatori ne hanno maturate almeno 6. L’impegno di tutti i soggetti coinvolti deve essere quello di corrispondere almeno tre-quattro mesi ai lavoratori in tempi brevissimi”.