La sanità iblea ad un passo dal baratro. Così esordisce il sindaco di Modica Ignazio Abbate. Chi ci governa ha deciso di dare l’ultima spinta per annientare definitivamente la sanità di questa provincia. Purtroppo è da troppo tempo che assistiamo ad incredibili balletti di responsabilità, proposte, decreti legge che cambiano di continuo, causando tra le Istituzioni locali , regionali e nazionali solo confusione e incertezze.
Infatti, nel mese di febbraio è stato emanato un decreto regionale concernente il riordino dei posti letto e a distanza di pochi mesi lo stesso è stato ribaltato dal decreto nazionale Balduzzi che decide un riordino non più su base provinciale ma su numero di popolazioni. Quindi province o ex province come la nostra saranno certamente penalizzate , rispetto ad altre Province con un numero maggiore di abitanti e con rappresentanze politiche più forti. Tutto ciò in barba alla collettività che sarà costretta, per determinati interventi o cure, ad recarsi altrove.
Ciò, prosegue Abbate, provocherà un grave nocumento ai Cittadini .Mentre la Giunta di Governo resta alle corde non riuscendo a mantenere le promesse fatte, l’Assessorato Regionale alla Sanità, pur avendo assicurato un livello assistenziale omogeneo con l’aumento del numero dei posti letto in Provincia di Ragusa, viene costretta a fare un passo indietro rispetto alle promesse fatte. Infatti, col decreto Balduzzi saranno avviate le procedure che porteranno ad un triste e pericoloso depotenziamento di alcune strutture ospedaliere, penalizzando fortemente i cittadini, che chiedono solamente di poter ricevere le giuste cure senza essere costretti a peregrinare in giro per chissà quale ospedale. Modica e le sue Istituzioni hanno da sempre sostenuto che il riordino dei servizi sanitari si concorda tutti insieme,senza tentare di prevaricare le altre Città e senza farsi prevaricare da altre Città.
Per questo, prosegue il sindaco di Modica, ritengo di interpretare la sensibilità di tutti gli amministratori locali di questa provincia chiedendo di fare fronte comune per la tutela dei servizi sanitari di tutti e per tutti. Ritengo che le nostre strutture abbiano tutti i requisiti previsti dalle vigenti normative e non possono essere ulteriormente penalizzate, anche a fronte del buon governo della sanità che non ha prodotto debiti. Dovremo attendere forse che qualche paziente perda la vita per la mancata prontezza di un servizio indispensabile per la collettività? In tal caso di chi saranno poi le responsabilità morali e materiali! Mi aspetto, come Sindaco, quale massima autorità sanitaria, un intervento immediato ed efficace da parte di tutte le istituzioni, per un esempio di buona sanità e soprattutto un atto di coraggio che superi le logiche contingenti per accogliere una legittima richiesta del territorio. Se occorre alzare la voce per evitare di bloccare il paventato depotenziamento degli Ospedali iblei, lo faremo senza esitazione, insieme agli altri Sindaci anche a costo di scendere in campo attuando ogni forma di dura protesta che coinvolgerà tutte le Città interessate e le sue Istituzioni.