Pozzallo, processo d’Appello operazione “Hot Fruit”. Confermata condanna per Vaccaro, riformata per Basile

Vaccaro Giuseppe 21041977

Una conferma ed una riforma di condanna. E’ quanto deciso dalla Corte d’Appello di Catania che ha esaminato le sentenze di primo grado dal Collegio Penale del Tribunale di Modica, nei confronti di Giuseppe Vaccaro, 36 anni, di Pachino, difeso dagli avvocati Ignazio Galfo e Isabella Coppola, principale imputato nell’operazione “Hot Fruit”,

eseguita a Pozzallo dai carabinieri, contro mandanti ed esecutori degli incendi avvenuti nella cittadina marinara nel 2011. Riformata, invece, la condanna di primo grado, che era stata di due anni e sei mesi, per il pozzallese Luciano Basile, 37 anni, difeso dall’avvocato Rinaldo Occhipinti, che i magistrati catanesi hanno ridotto a due anni. La maxi operazione portò in carcere sei persone per tentato incendio, illecita concorrenza con minaccia o violenza, furto, danneggiamento a seguito d’incendio, tutte scagionate ad eccezione di una giovane pozzallese, difesa dall’avvocato Carmelo Floridia, condannata a cinque mesi per favoreggiamento. Le indagini presero le mosse dall’incendio avvenuto la notte del 27 maggio 2011 in un negozio di ortofrutta di Via Torino. Fatto che si ripeté la notte del 16 novembre successivo in danno dello stesso esercizio. I Carabinieri stabilirono che il mandante era Vaccaro, titolare di un negozio analogo in Via Kennedy a pochi metri da quello vessato, a Pozzallo, mentre Basile sarebbe stato l’esecutore materiale. Per Vaccaro e Basile in primo grado era stato derubricato il reato di incendio doloso in danneggiamento. Il pubblico ministero, Gaetano Scollo, aveva chiesto la condanna a sette anni per il primo e a sei per Basile.

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