Modica, Rando: “La normativa sulla soppressione delle province è sbagliata”

No ai toni trionfalistici. Salvatore Rando del Comitato Via Loreto di Modica getta acqua sul fuoco su quella che definisce ” pseudo riforma delle province” cha da tre anni a questa parte “ha umiliato i lavoratori preoccupati per il loro futuro”, soprattutto dopo l’intervento dell’onorevole Orazio Ragusa che si era espresso nei giorni scorsi con forti rassicurazioni per la categoria.

“I lavoratori – rileva Rando – erano salvi lo stesso con l’affidamento di competenze, risorse e personale ai Comuni. Il parlamentare sciclitano si è vantato senza provare un minimo d’imbarazzo nei confronti dei siciliani di aver mantenuto il vecchio e fallimentare modello delle ex provincie e salvato la polizia provinciale. Renzi dice esattamente il contrario e cioè le polizie provinciale devono confluire nelle polizie municipali. Roma guarda la Sicilia per questa grande carnevalata? Di sicuro ci guarda non certo per la riforma ma per il default. I deputati votano una legge inserendo il termine “Libero” senza saperne il significato, istituisce i Consorzi e i Comuni, senza essere consultati, sono costretti a sottostare alle ex provincie ora definite ignobilmente Liberi Consorzi. Le tre aree metropolitane? L’On. Ragusa spieghi ai siciliani che c’entra l’area metropolitana di Messina con Reggio Calabria con la Sicilia? Non erano nove le province siciliane come mai sono diventate dieci? Non si poteva istituire la quarta area metropolitana siculo-africana di Ragusa con Tripoli e magari avremmo risolto il problema degli sbarchi e avremmo fatto ancora più contenti tutti quelli che tifavano e gufavano contro la nascita di nuovi Liberi Consorzi scelti dal popolo”? Il comitato civico modicano, insomma, è molto arrabbiato su questo fronte. “Ciò che emerge oggi è una Sicilia allo sbando, un Governo che non sa governare e che si dimentica dei Comuni che non hanno percepito un solo centesimo dall’inizio dell’anno, che devono affrontare i problemi degli stipendi per i propri dipendenti e per pagare i debitori. Di questo i deputati e il Governo che non sono in grado di affrontare i gravi problemi dell’isola hanno una sola via d’uscita: quella di andare a casa. Si pensi, intanto, a sopprimere l’elefantiaca macchina burocratica regionale con tutti i suoi inquilini con costi non più sopportabili per i siciliani abolendo le inutili Regioni.

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