Calcio, Eccellenza. Il Modica inizia oggi la preparazione….ad Acate

lucenti

Il Modica inizia oggi pomeriggio la preparazione con un nugolo di ragazzi già tesserati con l’Acate. Alle 17 si riuniranno agli ordini del neo allenatore Gaetano Lucenti anche se ci dovrebbero essere diversi atleti che saranno in prova e che la nuova dirigenza valuterà. Nei giorni scorsi Pietro Bellia e Sebastiano Failla, hanno ceduto la società ad un gruppo di imprenditori acatesi(presidente Gianni Iacono, vice Aldo Occhipinti)per cui la proprietà si sposta altrove e tutto fa pensare che il titolo di Eccellenza viaggi verso altri lidi.

“Nel pomeriggio dovremmo incontrare il sindaco – spiega Occhipinti – per la questione stadio. Valuteremo le condizioni e l’interesse sia politico che sportivo della città poi trarremo le nostre valutazioni”. Per questa stagione, la denominazione rimarrà Asd Modica Calcio ma, quasi certamente, l’anno prossimo si potrebbe chiamare Acate o, addirittura, Vittoria. “Al momento cominciamo ad Acate(lo stadio non è, comunque, agibile)ma abbiamo l’alternativa Vittoria – precisa Occhipinti-. Noi preferiremmo rimanere a Modica”. Il vice presidente faceva parte del gruppo acatese che anni orsono aveva acquisito il titolo di Promozione della Trinacria Gela passandolo alla Libertas Acate. Lo stesso titolo che poi fu ceduto all’allora presidente del Modica, Antonio Aurnia, quando la società rossoblu, appena retrocessa dalla C 2, fu radiata per irregolarità contabili. Il nuovo allenatore avrà a disposizione sicuramente il portiere Zambuto, già ex di Polessi nel Modica, il tornante Terranova e il centrale di difesa Guarino. Il resto è tutto da rifondare poiché quella che oramai è l’ex dirigenza del Modica ha svincolato gli atleti in organico. Bellia e Failla, intanto, si tolgono qualche sassolino dalle scarpe. Lo fanno con un’analisi approfondita che parte dai raggiunti obiettivi: avere salvato la società dalla radiazione dopo l’abbandono di Piero Cundari e avere ottenuto due permanenze in Eccellenza. “La nostra analisi – dicono – fa emergere il contesto ambientale fortemente impoverito dalla crisi, la mancanza di volontà di molti ad impegnarsi in una cosa considerata poco seria (forse a ragione) come il calcio, le condizioni in cui la Società è stata rilevata dopo la gestione precedente, ed ancora le vicissitudini extra calcistiche che siamo stati, nostro malgrado, costretti a vivere, la mancanza di volontà politica di sostegno che ha fatto sì di aprire fronti inutili sotto il profilo della comunicazione”.

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