Acqua pubblica, approvata ieri sera l’articolata riforma. L’on. Ragusa: “E’ stato utilizzato anche parte del testo del ddl che sulla delicata materia avevo presentato tempo fa”

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Dopo che già da tempo l’on. Ragusa aveva presentato un disegno di legge, il n.106, affinché l’acqua diventasse pubblica, parte di questo testo è stato inglobato nell’articolata riforma approvata ieri sera all’Ars. “Tutti sappiamo – afferma il deputato regionale Orazio Ragusa – quanto importante sia questo passaggio per la nostra isola. Saranno nove gli ambiti territoriali ottimali (Ato) che potranno assegnare la gestione del servizio a una società pubblica, mista o anche ai privati in caso di offerta vantaggiosa.

I Comuni, per poter gestire l’Ato, dovranno essere almeno uniti in consorzio. La riforma dell’acqua, poi, contiene alcune norme di “solidarietà” come la garanzia di un quantitativo “minimo vitale” di 50 litri al giorno per i cittadini morosi e un fondo di sostegno per il pagamento delle bollette delle famiglie meno abbienti. L’acqua che non potrà essere utilizzata per fini alimentari avrà una tariffa scontata del 50%”. “Per quanto riguarda la gestione – aggiunge l’on. Ragusa – la riforma tende a incentivare l’affidamento al gestore pubblico: innanzitutto è la stessa assemblea dell’Ato a scegliere il proprio modello gestionale, che comunque va individuato attraverso procedure di evidenza pubblica. In secondo luogo il ricorso a privati è possibile solo nel caso si dimostri più conveniente rispetto a quello pubblico. Scompaiono poi, rispetto al passato, le convenzioni pluridecennali: ogni affidamento potrà durare un periodo non superiore a nove anni. In caso di interruzione del servizio per più di quattro giorni ad almeno il 2% del bacino, il gestore privato andrà incontro a una maxi-sanzione compresa fra i 100 e i 300mila euro per ogni giorno di interruzione, e alla possibilità di risoluzione del contratto. Occorre inoltre aggiungere che la riforma garantisce gli attuali livelli occupazionali. Inutile dire che su un bene così prezioso ci siamo scommessi per dare risposte alla collettività. E attraverso questa riforma riteniamo di avere costruito un percorso di grande respiro per ottenere quei riscontri essenziali su una tematica di fondamentale importanza come l’acqua. Rispetto ad altre regioni, stiamo facendo da apripista rispetto a un nuovo modello di gestione”.

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