Consorzio Universitario. Replica a Gianni Battaglia: “Altro che cerchio magico ma ‘cappio’ finanziario”

Dario Cartabellotta

Le dichiarazioni dell’ex vice presidente facente funzioni del Consorzio Universitario, Gianni Battaglia, sulla nuova legge d’istituzione dei Liberi Consorzi Comunali che infliggerebbe un colpo decisivo alle sorti del Consorzio Universitario Ibleo perché non lo salvaguarderebbe, a dispetto degli altri enti consortili universitari siciliani, risulta un attacco pretestuoso ad un Ente, quale la ex Provincia Regionale di Ragusa, che da anni ha sostenuto la presenza universitaria nel territorio ibleo

con uno straordinario impegno finanziario nonché suona ingeneroso nei confronti degli ex commissari Giovanni Scarso e Carmela Floreno che hanno adottato liberamente atti amministrativi di salvaguardia dell’Ente che sono stati chiamati ad amministrare e assunti esclusivamente per motivi prettamente finanziari di sostenibilità della spesa, a fronte di un quadro finanziario incerto e tendenzialmente peggiorativo, sotto il profilo dei trasferimenti erariali ridotti e poi azzerati e trasformati in prelievo forzoso sotto forma di “contributo obbligatorio” nell’ultima legge di stabilità nazionale che porteranno l’Ente a dichiarare il dissesto nei prossimi mesi, se non interverranno fatti nuovi. Solo sulla scorta di queste contingenze finanziarie, certe ed incontestabili, confermate anche dal collegio dei revisori dei conti, alla luce delle deliberazioni della Corte dei Conti Sicilia in materia di contenimento delle partecipazioni e nella consapevolezza di non poter sostenere, anche negli anni a venire, i trasferimenti richiesti dal Consorzio, si è proceduto alla delibera di recesso dal CUI. Cosi come va registrato il tentativo dell’attuale Commissario Straordinario Dario Cartabellotta, con una delibera d’indirizzo, di promuovere ogni utile azione atta a rivitalizzare il Consorzio Universitario avviando un’azione concertativa che avrebbe potuto giustificare anche l’eventuale rivisitazione del ruolo dell’ex Provincia in seno allo stesso Consorzio Universitario.
“Dalla sequenza degli atti assunti – afferma il commissario Dario Cartabellotta – si evidenzia una strategia dei vari commissari sofferta perché consapevole della valenza del Consorzio Universitario e tuttavia “imposta” non da “cerchi magici” di sorta (quasi che ben tre commissari siano stati incapaci di propria autonoma capacità di valutazione dei dati istruttori richiesti e forniti dagli uffici, dal collegio dei revisori in occasione dei bilanci, delle deliberazioni della Corte dei Conti siciliana in materia di partecipazioni), ma dal “cappio” finanziario determinatosi per effetto dei tagli -soprattutto statali – che nel frattempo si sono aggravati e che tuttora permangono ed anzi ancora impediscono oggi a questo ente di adottare il bilancio di previsione annuale per il 2015 in quanto mancano ancora 5 mln di euro per approvare un bilancio in pareggio da qui al 31 dicembre. Le altre considerazioni di carattere strettamente politico rientrano nel quadro della normale dialettica ma non possono essere argomentate contro un Ente che lotta per la propria sopravvivenza e che si è mosso ispirandosi ai principi di legalità, efficacia, efficienza ed economicità al fine di garantire la salvaguardia degli equilibri di bilancio come la legge impone rigorosamente”.

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