Avola replica al sen. Battaglia. “Sull’Università la Cgil di Ragusa non ha nulla da rimproverarsi”

Giovanni Avola Segretario CGIL Ragusa

Pur condividendo l’amarezza, la rabbia e la reazione del sen. Gianni Battaglia sulle prospettive dell’università iblea alla luce della nuova legge sui Liberi Consorzi dei comuni, non si comprende come si possano mettere nello stesso calderone le responsabilità dei commissari dell’ex provincia, dei parlamentari regionali e dei sindacalisti. Ci sono affermazioni gratuite ed ingenerose verso il sindacato e la Cgil ignorando quello che è successo negli ultimi due anni.

La Cgil, congiuntamente alla Cisl e alla Uil, è stata alla testa di tutte le proteste e le iniziative politiche e sindacali che si sono messe in campo contro le scelte del commissario Floreno e i tatticismi di Cartabellotta. I dipendenti del Consorzio lo sanno e la pubblica opinione ne è a conoscenza. La Cgil inoltre aveva proposto la costituzione di un unico soggetto giuridico tra i cinque Consorzi universitari siciliani in capo alla Regione. Idea bocciata platealmente da chi vedeva nei Consorzi una piccola nicchia di potere .
Oggi ritengo tuttavia, e ne sono sorpreso che Battaglia non l’abbia fatto, che non ci può fermare alle dietrologie né alla denuncia ma occorre trovare la soluzione definitiva sulle prospettive del consorzio universitario e ciò è possibile tra le pieghe della nuova legge sui Liberi Consorzi e in quella precedente, legge 8 del 7 marzo 2014, data in cui l’ex provincia regionale era ancora socio, fermo restando gli esiti del ricorso pendente al TAR contro il recesso unilaterale dell’ex provincia socio fondatore.
La Cgil propone:
1) Richiesta urgentissima di incontro al presidente della Regione Crocetta e all’Assessore competente per verificare tutte le possibili soluzioni amministrative regionali per equiparare il nostro Consorzio Universitario a quello di Trapani, Caltanissetta, Agrigento, Siracusa;
2) L’immediata convocazione da parte del sindaco di Ragusa, Piccitto, dell’assemblea dei dodici sindaci per accertare la reale disponibilità dei comuni a sostegno del Consorzio;
3) Tra le verifiche di disponibilità è fondamentale perché il costituendo libero consorzio dei dodici comuni, può comunque, chiedere il reingresso nel Consorzio.

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