La Corte di Cassazione ha confermato in terzo grado di giudizio la condanna per un insegnante romano, Pasquale Troìa, accusato d’ingiuria aggravata nei confronti del segretario nazionale del sindacato degli Insegnanti di Religione, il modicano Orazio Ruscica(lo Snadir ha sede nazionale a Modica). La Suprema Corte, nonostante il parere contrario del Procuratore Generale che aveva chiesto la dichiarazione di prescrizione del reato, con conferma, comunque, delle statuizioni civili a carico dell’imputato, ha integralmente confermato la condanna.
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I magistrati capitolini hanno respinto, perché inammissibile, il ricorso proposto dal Troia, confermando la condanna a 400 euro di multa oltre alle spese processuali lievitate a quasi 2500 euro e al risarcimento danni da quantificarsi in separata sede, condannando, oltremodo, l’uomo al pagamento di mille euro in favore della Cassa delle Ammende e alle ulteriori spese processuali quantificate in 1.300 euro oltre accessori. Già il giudice d’Appello del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, aveva confermato nel novembre del 2012 la sentenza di primo grado del giudice di pace del 2011. L’imputato era, all’epoca, segretario provinciale del sindacato. In occasione del Congresso Nazionale tenuto a Catania aveva definito lo Snadir “un sindacato modicano, insulare di media qualità e progettualità, con gestori e padroni, proteso a difendere il potere e la volontà del Podestà. L’imputato, all’epoca segretario provinciale del sindacato, in occasione del Congresso Nazionale tenuto a Catania. “Più gravi – ha fatto rilevare l’avvocato Fabio Borrometi che ha patrocinato Ruscica – sono state le asserzioni del Troia, riguardo a un reportage che descriveva in maniera ancor più analitica le circostanze nelle quali si era svolto il Congresso, allorché il Troìa non esitava a definire come “un’altra bufala” tale reportage, “baroccato e scritto come i dispacci che devono contenere la realtà””