Conto consuntivo. Nominato commissario ad acta per il comune di Modica

comune di modica

​Con decreto assessoriale n. 192 del 3 agosto, l’Assessore regionale agli enti locali ha disposto la nomina di Angelo Sajeva, funzionario dello stesso Assessorato, a commissario ad acta per l’approvazione del rendiconto di gestione 2014 al Comune di Modica. Tra i suoi compiti cinque sono di assoluto rilievo:

1) accertare i motivi che non hanno consentito l’approvazione del rendiconto nei termini di legge (decreto 192/2015, art. 2);
2) sollecitare il Collegio dei revisori dei conti, qualora non lo avesse già fatto, a formulare il proprio parere sullo schema di consuntivo (Decr. 192/2015, art. 4);
3) sollecitare il Consiglio all’approvazione del rendiconto entro precisi termini di legge (Decr. 192/2015, art. 4);
4) procedere all’approvazione immediata del rendiconto ove non fosse approvato dal Consiglio (Decr. 192/2015,m art. 5);
5) procedere allo scioglimento del Consiglio in caso di mancata approvazione del rendiconto (Decr. 192/2015, art. 5).
“​Quello che si temeva è avvenuto – dice il consigliere comunale del Pd, Ivana Castello – . Come si ricorderà l’otto agosto scorso ho trasmesso una nota, apparsa su diverse testate giornalistiche, in cui dicevo che l’Amministrazione comunale, secondo legge, avrebbe dovuto approvare il consuntivo 2014 entro il 30 aprile (articolo 151, comma 7, del Tuel). Osservavo che la mancata approvazione poneva l’Amministrazione a rischio di commissariamento e, successivamente, di scioglimento del Consiglio. A nome dell’Amministrazione mi ha risposto l’assessore al bilancio Giannone, il quale ha dichiarato che era tutto in ordine e che la colpa del ritardo andava imputata alla Regione che si era sognata, tra luglio e agosto, di disporre un accertamento straordinario dei residui attivi e passivi.
​Il riaccertamento straordinario era tutta un’invenzione che serviva a prendere in giro me e i cittadini. Diversamente Giannone e con lui il sindaco, a nome del quale parlava, oggi dovrebbe intraprendere una battaglia contro la Regione siciliana che, prima causa il ritardo e poi punisce il Comune ritardario col commissariamento. Sempre che non si arrivi allo scioglimento del Consiglio”.

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