Nessun incarico per la progettazione del pronto soccorso del “Maggiore” di Modica. Il vice sindaco: ”Nessuna responsabilità sui ritardi da parte dell’ente”

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L’amministrazione comunale di Modica non è d’accordo con quanto dichiarato dalla senatrice Venerina Padua circa l’incontro con il direttore generale dell’Asp n. 7 di Ragusa, Maurizio Aricò, sui lavori di ristrutturazione del pronto soccorso del “Maggiore” di Modica. Sull’argomento inerente al pronto soccorso, l’amministrazione comunale di Modica intende chiarire, al fine di eventuali equivoci, che nessun incarico ad alcun tecnico dell’Ufficio tecnico comunale è stato promesso all’Asp per quanto riguarda la progettazione del pronto soccorso di Modica, quindi riteniamo – ha dichiarato il Vice Sindaco Giorgio Linguanti – che nessuna responsabilità può essere addebitata al Comune di Modica per eventuali ritardi nella consegna degli elaborati.
L’ente ha dato la sua piena collaborazione, tra l’altro, forse unica nel suo genere, tra ASP e Comune – continua il Vice sindaco – sancita, inoltre, da una convenzione con l’Asp 7, in ordine alla realizzazione del nuovo pronto soccorso del “Maggiore”.
Il Comune, ha solo messo a disposizione delle risorse (frutto tra l’altro di un debito che il Comune aveva contratto con l’Asp) per destinarle alla rimodulazione del pronto soccorso; mi sfugge l’attività dei parlamentari sulla ricerca di finanziamenti a favore del pronto soccorso del presidio ospedaliero di Modica. Sarebbe bene dunque che tutti facciano la loro parte anche quella, nella fattispecie, di assumere notizie e fatti precisi e documentati prima di rilasciare opinioni e assumere una posizione. Il rilancio del pronto soccorso è stato da sempre uno dei nostri principali obiettivi, ci siamo sempre battuti, ci siamo proposti per migliorare la qualità dei servizi e quando è stato necessario, siamo scesi personalmente in campo – ha commentato il Sindaco Abbate- per farsi che il nostro Ospedale e in questo caso il pronto soccorso, rappresentasse il fiore all’occhiello della sanità iblea. Ecco perché riteniamo che chiunque, ma soprattutto chi intende perseguire il bene della sanità iblea, prima accerti personalmente di chi sono le reali responsabilità, e poi magari, indicare i veri responsabili dei ritardi nel rilancio del pronto soccorso.

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