UN DIVANO DISMESSO CON TANTO DI CUSCINI SCARAVENTATO NELLA ZONA SOTTOSTANTE IL CAVALCAFERROVIA DI VIA ZAMA A RAGUSA, MARINO: “ATTEGGIAMENTI INCOMPRENSIBILI”

Il divano scaraventato sotto via Zama

“Ci sono, oggettivamente, atteggiamenti che non riusciamo a comprendere. Modalità di comportamento che non si adeguano affatto al modo di vedere le cose dei cittadini ragusani sempre molto attenti quando si tratta del decoro della propria città. E però, quanto mi è capitato di verificare in queste ultime ore, grazie alla segnalazione sui social di alcuni cittadini,

ci deve fare riflettere. E parecchio”. Lo dice la consigliera comunale indipendente Elisa Marino dopo avere preso atto dell’inciviltà, perché solo in questo modo si può definire, di alcune persone che hanno scaraventato addirittura un divano dismesso, con tanto di cuscini, nella zona sottostante il cavalcaferrovia di via Zama. “Lasciamo stare poi gli altri generi di rifiuti che imperversano nell’area in questione, alcuni anche di grandi dimensioni – aggiunge Marino – ma il fatto di vedere un divano tra il verde, gettato come se nulla fosse, deve farci preoccupare perché significa che persistono modi di fare assolutamente incomprensibili per la maggior parte dei ragusani. Ancor più perché, messo a disposizione dalla ditta Busso, la stessa che gestisce il servizio di igiene ambientale sul territorio comunale, esiste un servizio di ritiro gratuito degli ingombranti. Basta comporre un numero telefonico (che può facilmente essere reperito sul sito del Comune di Ragusa), mettersi d’accordo sul ritiro dell’ingombrante in questione da parte degli operatori della ditta senza alcun bisogno di insozzare le zone a verde della città. Già abbiamo problemi con l’ordinaria amministrazione e manutenzione di tutte le aree di Ragusa, figuriamoci se ci si mettono quei pochi incivili della nostra città a rendere più complesso il quadro in questione. Spero che tutti assieme si faccia uno sforzo adeguato per ottenere un riscontro adatto alla situazione rispetto a una problematica che non può e non deve passare sotto silenzio”.

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