L’on. Ragusa, il caso Scicli e il volantinaggio denigratorio: “No alle intimidazioni politiche”

Orazio Ragusa e Pinuccio Lavima

“No alle intimidazioni politiche. Dal sapore strumentale ed elettoralistico. C’è chi vuole fare passare il messaggio, in maniera subdola, che l’aumento delle tasse a livello cittadino sia responsabilità del sottoscritto. Nulla di più falso”. Così l’on. Orazio Ragusa, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa (tenutasi a Ragusa “per non ammorbar l’aria di veleni in città – ha detto il deputato regionale – ancora di più di quanto già non sia, considerato che, proprio in questa fase, non se ne avverte il bisogno”), ha replicato alle accuse contenute in un manifesto e in una serie di volantini firmati da una fantomatica assemblea cittadina che vuole fare passare una semplice equazione: l’on. Ragusa non si è opposto (cosa falsa) allo scioglimento del Consiglio comunale, l’arrivo della triade commissariale ha determinato l’incremento al massimo dei tributi locali, motivo per cui la colpa di quanto sta accadendo è responsabilità politica del deputato regionale che esprime la città di Scicli. “Vorrei ricordare a questi signori – ha aggiunto l’on. Ragusa – che i volantini e i manifesti vanno firmati con nome e cognome (e a nulla servono poi i comunicati di supporto diramati alla stampa per chiarire di chi si tratta), mettendoci la faccia, e che l’Udc già nel gennaio del 2014 prese le distanze, ritirando l’assessore dalla Giunta, dall’esecutivo retto dall’ex sindaco Franco Susino. Proprio perché ci eravamo accorti che il primo cittadino aveva assunto una deriva politica non assolutamente confacente rispetto agli obiettivi che erano stati indicati nel programma e che ci avevano consentito di vincere la campagna elettorale. Come partito, dunque, ci eravamo assunti una grande responsabilità politica: dividere la nostra strada da una Giunta in cui non ci riconoscevamo più. Ma abbiamo fatto molto di più. Abbiamo chiesto agli ex alleati, alcuni dei quali adesso si trincerano dietro la nomea di assemblea cittadina, di smarcarsi dall’esecutivo di allora proprio perché ritenevamo che la deriva politica assunta avrebbe potuto condurre verso mete non proprio ideali. Queste stesse persone hanno voluto tirare dritto e si sono assunte loro la responsabilità politica di andare avanti. Quindi c’è stata l’inchiesta giudiziaria poi culminata nello scioglimento del civico consesso deciso dal ministero. E, nonostante avessi detto a più riprese di non essere favorevole allo scioglimento del Consiglio comunale, mi volete dire con quale autorità un deputato regionale può opporsi a una decisione di tale portata proveniente da Roma sulla scorta di una indagine giudiziaria gestita, tra l’altro, dalla Dda? Ma non solo. Sono stato accusato di non avere mai condiviso i percorsi di questa fantomatica assemblea cittadina. Ma mi volete dire quando, almeno una volta, sono stato invitato a una delle loro riunioni, a portare avanti un determinato percorso se non perlomeno a condividerlo? La politica, mi hanno insegnato, si fa in questo modo. Si cerca il confronto, la mediazione. Se poi non ci si riesce a mettere d’accordo, pazienza. Ma almeno un tentativo è stato fatto. In questo caso neppure questo. Con l’aggravante che, adesso, si vuole fare passare il messaggio che l’aumento delle tasse a Scicli è colpa del sottoscritto. Niente di più falso”. “E nonostante ciò – ha aggiunto l’on. Ragusa – mi adopererò per richiedere un incontro con la triade commissariale e valutare quali sono i margini per potere puntare a una riduzione dei tributi locali facendo leva sulla grave situazione economica in cui versano numerose famiglie della nostra città. E aggiungo che, nonostante quanto accaduto, parlo delle accuse che mi sono state rivolte, non ho preclusioni di alcun genere nel confrontarmi con chicchessia per il primario bene di Scicli. Ma che il confronto, schietto e leale, possa esserci. Non che si ricorra a mezzucci e sotterfugi per mettere in cattiva luce chi a Scicli ha sempre cercato di dare il massimo”. Alla conferenza stampa di oggi era presente anche il segretario provinciale dell’Udc di Ragusa, Pinuccio Lavima. “Questo caso – ha affermato – impegna in prima linea il nostro partito perché le scelte sono state assunte collegialmente ed è stato seguito un indirizzo specifico. E, soprattutto, non si può portare avanti il tentativo di addossare responsabilità politiche a chi non le ha. Questo è senz’altro scorretto. Cosa avrebbe dovuto fare l’on. Ragusa? Bloccare lo scioglimento del Consiglio comunale? E con quale autorità, nonostante si tratti di un parlamentare regionale? Ecco è opportuno che tutti i passaggi della vicenda siano chiariti prima di lasciarsi andare a valutazioni che nulla hanno a che vedere con quanto effettivamente accaduto. Il nostro partito ha agito in modo chiaro. E in questo caso non c’è alcuna responsabilità politica che possa essere addossata all’Udc”.

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