Punta Braccetto, la Polizia in costume da bagno per arrestare 5 tunisini spacciatori di hashish

Processed with Moldiv

La Squadra Mobile di Ragusa ha tratto in arresto cinque tunisini, Oualid Chaaraoui, 37 anni, Khabthani Fethi, 37 anni, Ziroud Mohsen, 40 anni, Sofies Marmouri, 20 anni, e Guesmi Abdelwaheb, 29 anni in quanto, in concorso tra loro, sono stati colti in flagranza  per aver detenuto e ceduto dietro corrispettivo in denaro,  hashish.

La Polizia   aveva ricevuto diverse richieste d’intervento da parte dei cittadini che soprattutto in estate affollano la bellissima località marinara di Punta Braccetto, in quanto venivano segnalati diversi cittadini extracomunitari spacciare droga durante le ore pomeridiane ai giovani clienti italiani.
I cittadini offrivano, peraltro, le loro case per poter effettuare un servizio di osservazione di Polizia, così da poter video riprendere le attività illecite, considerato che le attività illecite si consumavano sotto i balconi di casa.
I villeggianti in queste settimane hanno continuato a segnalare il modus operandi degli spacciatori e le abitudini dei clienti, descrivendo in modo dettagliato le modalità del traffico illecito di doga.
I villeggianti dopo aver fatto le segnalazioni, erano comunque ignari del fatto che diversi poliziotti, in queste giornate estive (anche liberi dal servizio), si fingevano bagnanti proprio nel tratto di spiaggia segnalato, filmando quanto di illecito gli spacciatori commettevano ed appuntando i numeri di targa degli acquirenti.

IL BLITZ

Ieri pomeriggio, una parte degli uomini della Squadra Mobile di Ragusa indossavano costume da bagno e infradito per recarsi proprio presso la spiaggia segnalata, così da non dare nell’occhio.
Qualcuno fingeva di pescare, altri di fare leggere il giornale ed altri facenvano il bagno, fino a quando gli spacciatori in un consistente gruppo non iniziavano la loro attività illecita.
Erano le 16  circa  e i giovani clienti cominciavano a fare diversi giri in auto e scooter, proprio vicino alla spiaggia.
I 5 tunisini  sembravano aver ormai stabilito i ruoli di ognuno, il loro modus operandi era per loro perfetto, ma non sapevano di essere osservati dai poliziotti ed anche video ripresi dalla Polizia Scientifica, il reparto speciale che si occupa di indagini tecniche.
La Polizia Scientifica con una telecamera si era appostata sul tetto di una casa che si affaccia sulla spiaggia e permetteva di vedere le vie limitrofe.
I poliziotti non utilizzavano radio per comunicare ma i propri telefoni cellulari così da non destare sospetti. Tramitea whats’app ognuno degli agenti inviava in un apposito gruppo, targhe e foto dei sospettati, così che tutti potessero condividere le informazioni.
Il gruppo di spacciatori era effettivamente molto ben organizzato, il capo stava all’interno di una grotta, meglio descriverla come una piccola insenatura della meravigliosa “rocca dei tramonti”, teneva i soldi tra le rocce così da non rischiare il sequestro del denaro mentre le sentinelle erano in spiaggia in costume, proprio vicino la strada. Poi c’erano coloro che prendevano le ordinazioni dai clienti che si fermavano in auto, domandavano qualità e quantità, davano i soldi per poi andare via. Tutti i ruoli erano fungibili in modo tale da non destare sospetti anche negli stessi bagnanti, era un continuo andirivieni.
Un altro complice contattava telefonicamente chi deteneva l’hashish, dopo pochi secondi veniva fuori un altro tunisino che si avvicinava proprio dove era stata fatta l’ordinazione; ripassava il “cliente” e veniva consegnata la droga.
I poliziotti dopo un’ora di osservazione e raccolta di prove, iniziavano l’attività di contrasto e repressione. Dopo lo scambio, sempre tramite condivisione di file via messaggi, informavano le pattuglie dinamiche che procedevano al controllo degli acquirenti trovando la droga, sequestrandola e contestando la sanzione amministrativa. Per non vanificare l’attività, ai giovani venivano ritirati i documenti ed invitati a recarsi negli uffici della Squadra Mobile dove già erano attesi da altri Ispettori di Polizia per la loro verbalizzazione come persone informate sui fatti in quanto acquirenti di droga.
Dopo aver sequestrato diverse dosi e contestato agli acquirenti di aver acquistato hashish, gli uomini della Squadra Mobile davano corso al blitz. In pochi istanti i poliziotti in costume da bagno si presentavano davanti agli spacciatori che non avevano neanche il tempo di rendersi conto che quelli che sembravano bagnanti effettivamente erano proprio poliziotti.
Solo uno dei 5 riusciva a scappare cercando di fuggire via mare e gettando diverse dosi in acqua. Inseguito fino in acqua è stato bloccato e condotto sulla battigia, mentre gli altri poliziotti recuperavano la droga contenuta in un pacchetto di sigarette che galleggiava vicino al bagnasciuga.
Tra immagini video registrate delle diverse fasi dell’attività di spaccio e l’osservazione attenta degli uomini della Squadra Mobile, i 5 spacciatori non hanno avuto scampo, sono stati tutti catturati e condotti negli uffici della Questura di Ragusa.
La Polizia Scientifica procedeva al loro fotosegnalamento e dai riscontri in banca dati risultava che sotto diversi alias i soggetti fermati erano tutti pregiudicati per reati specifici in materia di stupefacenti. Questo elemento aggrava la posizione di tutti e cinque, difatti il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Ragusa ha disposto che venissero accompagnati in carcere in attesa dell’udienza di convalida che si terrà oggi.
L’Autorità Giudiziaria ha comunque già dato il nulla osta all’espulsione, quindi una volta espiata la pena, i 5 tunisini saranno condotti in modo coatto nel loro paese d’origine.
Gli Ufficiali ed agenti di Polizia, subito dopo aver effettuato il blitz, procedevano alla perquisizione personale degli arrestati e dei luoghi dove erano stati fermati, in particolar modo la grotta nella quale custodivano denaro e droga.
Quasi incredibile aver constatato che nella grotta, i soldi venissero infilati in alcune piccole fessure naturali della roccia, così da non essere scoperti, lo stesso veniva fatto con la droga.
I 5 spacciatori erano anche molto attenti a non detenere grosse quantità, cercavano di evitare guai grossi con la Polizia, meglio poche dosi e di piccolo taglio.
Le norme vigenti comunque prevedono una pena più grave per chi spaccia con “professionalità”, a prescindere dalle quantità possedute.
Lo stupefacente veniva pesato ed analizzato dalla Polizia Scientifica che ne attestava la qualità come hashish, per poi inviare il tutto ai laboratori specializzati per estrapolare il numero di dosi ricavabili.
In Questura, presso gli uffici della Squadra Mobile di Ragusa, i giovani acquirenti venivano ascoltati come persone informate sui fatti. Tutti venivano inoltre sottoposti alle procedure di riconoscimento degli spacciatori mediante album fotografico ed individuavano senza ombra di dubbio coloro che avevano poco prima preso i soldi e consegnato la droga.
Tutti gli acquirenti sono stati segnalati al Prefetto di Ragusa che procederà adesso ad inserirli in un programma di recupero per tossicodipendenti. A due degli acquirenti sono state ritirate le patenti di guida perché trovati in possesso di droga quando avevano la disponibilità di un veicolo.
I giovani assuntori di droga hanno collaborato con la Polizia di Stato giustificando nei modi più disparati le motivazioni del loro fare uso: “fumo hashish perché aiuta a dormire”; “faccio uso di droghe leggere perché hanno un effetto terapeutico, mi rilassano”.
Denaro e stupefacenti venivano sottoposti a sequestro in attesa dell’ordine di distruzione della droga da parte della Procura della Repubblica.
Ultimate tutte le diverse e complesse attività di Polizia, gli arrestati venivano associati presso il carcere di Ragusa.
Concluse le operazioni di Polizia Giudiziaria, gli uomini della Squadra Mobile prendevano contatti con il personale del Comune di Ragusa che in tempi record ha provveduto a ripristinare i luoghi oggetto di spaccio. In particolar modo, avendo i 5 utilizzato da diverso tempo l’insenatura naturale per nascondersi, attendere gli acquirenti, tagliare e fare le diverse dosi, il luogo era diventato una discarica di bottiglie in vetro di alcolici di ogni tipo. I 5 non solo spacciavano ma deturpavano la “rocca dei tramonti” con rifiuti che finiti in mare hanno tempi di deterioramento infiniti. Proprio per riconsegnare un luogo così bello agli onesti villeggianti, molti dei quali turisti ospiti delle vicine strutture ricettive, è stato richiesto l’intervento di una squadra speciale addetta alle pulizie che in pochi minuti ha ripulito tutto il tratto di costa interessato.

CHAARAOUI Oualid, 25.03.1978 TunisiaGUESMI Abdelwaheb, 19.02.1986 TunisiaKHABTHANI Fethi, 14.02.1978 TunisiaSOFIEN Maemouri, 11.12.1995 TunisiaZIROUD Mohsen, 22.08.1975 Tunisia

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa