Modica, Don Umberto Bonincontro disponibile all’accoglienza di migranti come sollecitato dal Papa

umberto bonincontro

La Parrocchia Madonne delle Grazie di Modica è disponibile ad accogliere due famiglie di profughi.
Don Umberto Bonincontro si è reso disponibile ad accogliere due nuclei di profughi richiedenti asilo in Italia, attualmente ospiti al Centro di Prima Accoglienza di Pozzallo. Sono due le parrocchie, in effetti, pronte ad accogliere gli extracomunitari: Madonne Delle Grazie di Modica e Santissimo Salvatore.
“Voglio seguire l’esortazione di Papa Francesco sulla questione accoglienza. – dichiara Don Umberto Bonincontro –.

Mettiamo a disposizione cinque-sei posti letto che ci permetteranno di accogliere le due famiglie. L’unica cosa certa al momento – prosegue Bonincontro – è la mia disponibilità ad accogliere. Non è stato ancora fissato un giorno e non si sa nemmeno quale famiglia ospiteremo o da quanti membri essa sarà composta. Ho semplicemente reso nota la mia disponibilità ad Angelo Gugliotta, responsabile delle “Misericordie”, la confraternita che ospitiamo in nostri locali e che è giornalmente impegnata nell’accoglienza, durante gli sbarchi, coi suoi volontari, al Porto di Pozzallo. Attendo proprio da loro delle risposte in merito. Solo nei prossimi giorni, infatti, saprò come muovermi e sapremo con certezza quante persone accoglieremo nel piccolo convento attiguo alla basilica”. Don Umberto, dunque, coglie il giusto invito di Papa Francesco che, sulla questione dei migranti, si è rivolto a tutte le Chiese, chiedendo loro di accogliere le famiglie che, avendo lasciato il paese di origine dilaniato dalla guerra, giungono in Italia su precarie imbarcazioni, nella speranza di vedere garantiti i loro diritti fondamentali, così tanto richiamati dalle organizzazioni umanitarie internazionali, ma poco garantiti concretamente. In questi giorni circola anche con insistenza l’ipotesi di un utilizzo dell’attuale convento delle Suore della Badìa, in Via Santa Margherita, in procinto di chiudere che potrebbe essere adibito a centro di accoglienza, considerato che, nei fatti, la struttura è di proprietà della Diocesi di Noto giacché il vescovo è il presidente dell’Opera Pia “San Francesco Saverio” a cui la famiglia Cerruto ha lasciato l’immobile in eredità.

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