– Marialucia Lorefice e Vanessa Ferreri- Ragusa. Il primo giorno di scuola dei disabili è diventato un dramma che non deve più ripetersi

Parlamentare Marialucia lorefice

“Un nuovo anno scolastico è iniziato ancora con vecchi problemi, ancora una volta un giorno, che per tanti nostri giovani è il più bello ed emozionante per altri, i disabili, diventa un vero e proprio incubo. Per loro e per i genitori costretti a manifestare per far valere il diritto all’istruzione dei figli, costretti a spiegare ai loro ragazzi perché non potranno restare in classe come gli altri. Famiglie deluse da una politica che gestisce la normalità come fosse un’emergenza, arrivando a metà settembre impreparata”: Lo dichiarano la parlamentare Marialucia Lorefice e la deputata all’Ars Vanessa Ferreri:

“Il Governo regionale siciliano porterà sicuramente avanti le istanze dei numerosi studenti disabili delle superiori che necessitano del trasporto e degli assistenti Osa, ma quando? La scuola è iniziata oggi! Non è ammissibile che ogni anno si ripeta lo stesso iter procedurale, non è ammissibile parlare di problemi economici davanti a fatti di così rilevante importanza. I nostri giovani disabili fino a quando la burocrazia non farà il suo corso staranno a casa oppure, nella migliore delle ipotesi, i genitori saranno costretti a passare ore ed ore nei corridoi aspettando di dover aiutare i propri figli se necessario, lasciando il lavoro, altri figli a casa. Il diritto all’istruzione va tutelato sempre e comunque, a pagare non possono essere sempre le fasce più deboli. La questione economica non regge più, i fondi mancano solo per i servizi essenziali, per i nostri figli. Non è concepibile che delle famiglie pur di farsi sentire siano costrette a manifestare per veder riconosciuti i propri diritti. E oggi, ancora una volta, è successo. In tutta la provincia iblea si è alzato forte il grido d’aiuto dei disabili e dei loro genitori. Non bastano le parole, non basta il sentimentalismo, servono i fatti. L’auspicio è che l’anno prossimo tutto questo sia solo un brutto ricordo e che le decisioni e gli aspetti burocratici vengano trattati prima di costringere anche i docenti ad allargare le braccia, impotenti, di fronte all’ennesimo dramma della nostra società”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa