PICCITTO E LA TEORIA DEL COMPLOTTO, I CONSIGLIERI D’ASTA E CHIAVOLA: “SI LAMENTA CHI NON HA MAI FATTO IL GIOCO DI SQUADRA PER IL BENE DI RAGUSA”

Mario Chiavola e Mario D'Asta

“Siccome, a voler sentire un detto che va per la maggiore delle nostre parti, intraducibile in italiano perché non rende allo stesso modo, “u lamintari è capitali”, il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, sembra sempre più intenzionato a percorrere questa strada invece di risolvere le centinaia di problematiche con cui i nostri concittadini fanno i conti, sforzandosi di attribuire responsabilità, vere o presunte, al presidente della Regione piuttosto che al presidente del Consiglio dei ministri, dando vita a quella che si può definire una patetica

sceneggiata del vittimismo che non appassiona nessuno ma che, piuttosto, rivela la pochezza politica di chi dovrebbe guidare la città su altri livelli”. E’ il durissimo commento che arriva dai consiglieri comunali del Partito Democratico, Mario D’Asta e Mario Chiavola, dopo avere preso atto dei contenuti della conferenza stampa tenuta ieri dal sindaco, accompagnato dall’assessore Salvatore Corallo, sul blocco delle opere pubbliche. “La burocrazia regionale, secondo quanto sostiene il primo cittadino – aggiungono i due esponenti Pd – avrebbe deciso di isolarlo, di metterlo al bando (forse perché grillino?), trascurando tutte le carte che arrivano dall’ente di palazzo dell’Aquila. Ed è la stessa burocrazia regionale che, però, ha concesso i bonus bebè da mille euro ciascuno per ogni primo figlio o quella che ha determinato la possibilità di ripartire somme pari a 441.000 euro per il primo riparto dei Pac attinenti alla gestione degli asili nido. Ma questi sono solo alcuni esempi. Su cui, ovviamente, non arriva alcun ringraziamento. Solo lamentele. Piuttosto non crede il sindaco che, in questo particolare momento storico, la burocrazia regionale si trova alle prese con tutta una serie di questioni gravi e serie che ne rallentano ulteriormente l’espletamento delle pratiche? E che comunque un buon politico, prima di gridare al complotto, avrebbe dovuto confrontarsi con i deputati regionali della zona, non solo quelli grillini (che, a quanto pare, sono stati contattati a cose fatte), per cercare di capire come stanno davvero le cose e soltanto dopo avrebbe potuto mettere in campo la denuncia di chissà quali ardite trame? Il sindaco Piccitto, forse, non ha ben compreso che, in questo momento storico, non è il caso di erigere chissà quali contrapposizioni, chissà quale muro contro muro. Sarebbe, invece, indispensabile dare vita al cosiddetto gioco di squadra, ciascuno per il proprio ruolo, che porterebbe solamente benefici alla città. Per non parlare dell’utilizzo delle royalties che non si è ancora ben compreso come sarà effettuato e che costituiscono un “tesoretto” niente male. Si è mai preoccupato Piccitto, durante le sue missioni a Palermo, di coinvolgere un parlamentare all’Ars della nostra provincia per capire se per caso lo stesso si sarebbe potuto occupare di sbloccare le pratiche? Ha fatto presente, Piccitto, il suo grido d’allarme a chi di dovere prima di mettere in campo la teoria complottista? Ha avuto modo di rivolgersi, ad esempio, al nostro partito, nel suo complesso, che essendo strutturato in un certo modo, forse da Palermo avrebbe potuto fare arrivare determinate risposte agli interrogativi posti? Ha mai posto, il sindaco Piccitto, le suddette questioni in Consiglio comunale? Ecco, forse sarebbe il caso che Piccitto cambiasse indirizzo, chiamando a raccolta i parlamentari dell’area iblea ed esponendo loro i suoi problemi che sono poi quelli della città. Soltanto allora, se non avrà riscontri di alcun tipo, le sue preoccupazioni saranno legittime. Se, invece, nulla di tutto ciò accadrà, allora, vorrà dire che la presa di posizione di Piccitto è stata solo strumentale. Un attacco al governo della Regione con finalità politiche. Altro che pensare al bene della città”.

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