In arrivo la stagione dell’influenza: vacciniamoci !! La rubrica del dottore Federico Mavilla

federico mavilla

È ormai un appuntamento abituale, nella stagione autunnale e specie per la popolazione più rischio, quello con la vaccinazione antiinfluenzale.
Secondo le ultime statistiche però il rapporto tra italiani e vaccino antiinfluenzale non è dei migliori. Ancora troppe persone lo considerano inutile e il fronte degli scettici è in aumento. Eppure i dati scientifici dicono esattamente il contrario: il vaccino, oltre a prevenire l’invasione del virus nel nostro corpo, sarebbe in grado di diminuire significativamente il rischio di ictus e infarto. Infatti, da vari studi, si è visto che, tra coloro che avevano ricevuto il vaccino antiinfluenzale, l’incidenza di ictus ed infarti è risultata inferiore del 50% e la mortalità del 40%.

Le ragioni? Prevenendo l’influenza si previene l’infiammazione. Questa infatti può far scattare reazioni a catena che conducono a possibili infarti ed ictus. Un motivo in più per andare a vaccinarsi.
Anche se il picco influenzale è previsto per la fine di gennaio, in concomitanza con le temperature più rigide, i primi casi del fastidioso malanno stagionale già cominciano a crescere.
Le indicazioni sono sempre le solite: la vaccinazione è raccomandata specialmente agli anziani a partire dai 65 anni di età, ai bambini sopra i 6 mesi e in generale a chi non gode di uno stato di salute ottimale come gli individui affetti da malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio. Altra categoria che dovrebbe sottoporsi è quella delle donne incinte nel secondo e terzo trimestre di gravidanza. Attenzione a quando vaccinarsi: il sistema immunitario ha bisogno di un po’ di tempo per produrre gli anticorpi. La vaccinazione dovrebbe quindi essere effettuata dalle 6 alle 8 settimane prima dell’inizio dell’epidemia.
Sono invece esclusi dalla vaccinazione direttamente a carico del Sistema Sanitario Nazionale, i bambini di età compresa tra i 6 e i 24 mesi o fino a 5 anni, fatto salvo diversa indicazione da parte del pediatra. Anche la popolazione generale, per propria scelta o motivi di lavoro, viaggio, vacanze, potrà usufruire del vaccino, acquistabile presso tutte le farmacie del territorio, consapevolmente informati sui tempi di azione dello stesso che garantisce una copertura dal virus dopo due settimane dall’inoculazione con attività perdurante poi per 6-8 mesi. Oltre questa soglia, la protezione vaccinale tenderà a declinare, aumentando le possibilità di contrazione dell’influenza.
Infine, ma non per questo meno importanti, alcune raccomandazioni di buona igiene personale, utili a contenere l’epidemia influenzale 2015-2016, prevista con picchi massimi nei mesi più freddi tra dicembre e febbraio prossimi.
Oltre al farmaco, che assicura una buona immunizzazione dal virus, è bene mettere in atto alcune accortezze, tra cui:
1.Lavarsi le mani di frequente, in particolare modo dopo aver frequentato luoghi pubblici, essersi soffiati il naso, aver tossito o starnutito. Questa semplice azione che va sempre attuata anche in assenza di acqua ricorrendo a gel alcolici, rappresenta un rimedio utile a ridurre la diffusione dei virus influenzali e/o di altri agenti infettivi.
2.Curare l’igiene respiratoria che significa coprirsi bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, ma anche fare uso di fazzoletti di carta gettandoli subito dopo l’utilizzo, ed evitare contatti ravvicinati se ci si sente influenzati. Modalità, queste che riducono le possibilità di diffusione del virus o di contagio.
3.3. Mettersi in ‘quarantena’. Ovvero scegliere l’isolamento volontario a casa in presenza di malattie respiratorie o stati febbrili, specie in fase iniziale quando il contagio è più probabile.
4.Utilizzare le mascherine in caso di sintomatologia influenzale specie se si frequentano ambienti sanitari come ospedali, ambulatori o presidi medici di altra natura.
In conclusione, vacciniamoci !!! ( fondazione veronesi)

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