FdI Scicli: “La sanità iblea è forse vittima della politica?”

lucenti firullo

“Come funziona la sanità iblea?” inizia così la nota del Coordinamento Fratelli d’ Italia di Scicli nelle persone di Antonio Firullo e Bruno Lucenti che affronta l’argomento del sistema cardiologico a Modica mettendo in evidenza, una missiva elaborata dal sindacato ISA nei confronti del Direttore Generale dell’Asp di Ragusa, Aricò, riguardante il tema delle attribuzioni dell’art. 18 CCNL, e, nella fattispecie il più eclatante: UOC cardiologia di Modica.

Una stesura approvata dal Segretario Generale Nazionale con nota n. prot. 0014800 del 02/07/2015 del D.G. Asp 7 di Ragusa, indirizzata ai vertici regionali ed in particolare: all’Assessorato Regionale della Salute, Dipartimento Regionale per la pianificazione strategica servizio 1 “personale dipendente s.s.r.”; al Direttore Generale Azienda Sanitaria Provinciale; al Presidente della VI Commissione Sanita’ Assemblea Regionale Siciliana; al Direttore Sanitario Provinciale Asp Ragusa per replicare al Dottor Aricò “…le apparenti speciose giustificazioni riguardo agli incarichi ex art.18 CCNL SANITA’ in generale e in particolare l’UOC di cardiologia di Modica, preso a riferimento per il particolare modus operandi dell’Amministrazione (incarico di 12 mesi di art.18 prorogato per altri sei mesi come fiduciario del Dott. Carbone primario dell’UOC, mentre il CCNL prevede solo per sei mesi prorogabile per altri sei mesi alla presenza dei presupposti di diritto e di fatto che non c’erano e che ancora non ci sono, come meglio saranno specificati in appresso).”
Secondo la nota, l’Assessorato alla Sanità aveva espresso pareri fuorvianti premendo sull’eventualità di confrontare altri curricula di figure professionali per ricoprire tale incarico (“…la valutazione comparativa dei curricula degli altri concorrenti, l’esistenza di una eventuale autorizzazione assessoriale.”) manifestando, altresì “leggerezza” nell’aver concesso tale incarico.
L’intervento del sindacato è stato tempestivo chiedendo per mesi l’accesso agli atti senza aver ottenuto alcuna risposta “…l’accesso ai documenti proprio dell’incarico in questione con tutti gli atti prodromici, quali appunto le relazioni dei Direttori sanitari e tutti i curricula, ben sapendo che l’art.18 non poteva essere legittimo in quanto a tutt’oggi, non sono stati avviati le procedure concorsuali che sono proprio i requisiti normativi e contrattuali richiesti dalla legge.
E, proprio negando la richiesta di accesso ai documenti che questo sindacato, evitando una denuncia penale per il mancato riscontro entro i termini previsti dalla legge, nutre forti perplessità di obiettività, legalità ed imparzialità, nonché di logica previsti dalla Costituzione Italiana, per allontanare quell’alone di “favoritismo” richiamato dallo stesso Direttore Generale nella nota che si riscontra… l’incarico attribuisce un punteggio che favorirebbe all’incaricato, rispetto ad altri suoi colleghi, nei concorsi che si annunciano essere sbloccati (come in effetti ad oggi possiamo dire essere sbloccati con il D.A. n.1380/2015 Assessore alla Sanità) un concreto vantaggio.”
La nota del sindacato si sofferma non solo come portavoce delle lamentele di molti professionisti lesi nella loro carriera ma insiste sulla fretta nel aver concretizzato un’assunzione senza aver aspettato i concorsi che sarebbero stati pubblicati a breve: “…non si potevano aspettare i concorsi che proprio in questi giorni verranno alla luce e sbloccati (vedasi D.A. n.1380/2015 Assessore alla Sanità e il contestatissimo Atto Aziendale senza avvantaggiare qualcuno rispetto agli altri?”
Tuttavia un altro interrogativo concerne la volontà del Direttore Generale a non procedere più ad articoli 18: “…come mai il D.G. dopo il suo incontro, anzi la sua convocazione a Palermo da parte dell’Assessore alla sanità Baldo Gucciardi e dal Presidente della VI Commissione On.le Pippo Di Giacomo, ha dichiarato che non procederà più ad articoli 18 …”.
Infine, la nota si conclude prendendo atto della mancata comunicazione con il Direttore Generale e, pertanto la presa di posizione di rivolgersi alle Autorità specifiche amministrative e penali.
Alla luce di quanto sopra emerso, il coordinamento di FdI di Scicli fermamente deciso a contrastare ogni azione pronta al tentativo di chiusura del nosocomio sciclitano, preme nel sottolineare come il sindaco Abbate farebbe meglio ad occuparsi del proprio ospedale e problematiche annesse anziché conclamare di volersi occupare del Busacca.

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