CHIESTO INTERVENTO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER FARE CHIAREZZA SULL’ ABBANDONO DEL “PALAZZO DI GIUSTIZIA” DI MODICA

confronto

A conferma della propria consolidata posizione, il Consiglio Direttivo dell’Associazione Confronto, che si è riunito a Modica, considera per nulla chiusa la battaglia a difesa del Palazzo di Giustizia di Modica e non si può pensare che potrà mai accettare che la struttura (progettata, approvata, finanziata, costruita e modellata in relazione alle specifiche esigenze di un Tribunale) possa essere destinata a finalità diverse da quelle per cui è stata voluta e realizzata. Sarebbe pazzesco ipotizzare l’apertura di cantieri al suo interno per adattarla ad altri scopi,

così come qualcuno pensa e tenta di fare. La leggerezza con cui si è operato fino ad oggi non può continuare perché i cittadini sono stanchi di subire le conseguenze di cervellotiche scelte inqualificabili. L’irresponsabilità che ha caratterizzato la l’allocazione dei servizi in conseguenza dell’ accorpamento del Tribunale di Modica a quello di Ragusa và troncata per dare posto al buon senso ed alla ragionevolezza.
Chi governa, chi decide e chi amministra deve avere il massimo rispetto nei confronti dei contribuenti mediante un responsabile utilizzo del denaro pubblico e nei confronti degli utenti attraverso la fornitura di servizi efficienti.
E se Confronto ha scritto al Presidente della Repubblica l’ha fatto perché ritiene sia indispensabile fare chiarezza su tutto ciò che è stato fatto e su ciò che si vuole ancora fare e per chiarire che la questione del tribunale non può continuare ad essere vista come vicenda locale ispirata da logiche campanilistiche. Infatti, l’avere abbandonato il moderno, efficiente ed accessibilissimo Palazzo di Giustizia di Modica per trasferire, affrontando costi enormi, tutto a Ragusa in locali inidonei, non funzionali e, in molti casi, privi dei prescritti requisiti, è un oltraggio nei confronti di tutti i contribuenti italiani. Al Capo dello Stato è stata data una sintetica ma essenziale informazione su come si è proceduto fino ad oggi e sul fatto che si sta procedendo al totale smantellamento di una struttura moderna, fra le più efficienti d’Italia, per accentrare tutto a Ragusa, a pochi chilometri di distanza, in locali improvvisati all’insegna della più assoluta precarietà: un provvedimento che accrescere ulteriormente il distacco dei cittadini dalle Istituzioni e da chi le rappresenta e le governa. Sono stati posti inoltre una serie di interrogativi ed è stato chiesto l’intervento del Quirinale affinché possano essere garantite risposte per tutte le inascoltate richieste formulate dal Comitato pro Tribunale di Modica, dai cittadini e dalle loro associazioni oltre che per le denunce presentate alla magistratura e tutt’ora inevase. Il tutto per evitare che l’intera questione venga offuscata dalla indifferenza o peggio dalla rassegnazione e che se ci siano delle responsabilità che restino impunite.

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