Modica, Ivana Castello(PD): “Qual è l’attuale situazione del depuratore di Fiumara?”

depuratore modica

Da un po’ di tempo il funzionamento del depuratore di contrada Fiumara è stato coperto da una cortina di disinteresse e di silenzio”. Lo fa rilevare in una nota il consigliere comunale del Partito Democratico, Ivana Castello. “L’ho lasciato a quando il dirigente generale dell’Assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità ha emesso il decreto n. 710 del 4 giugno 2015,

con cui ci ha denegato l’autorizzazione allo scarico dei reflui depurati, sottolineo depurati, nell’alveo del Torrente Modica-Scicli. Da allora sono trascorsi cinque mesi. In cinque mesi, mi sono detta, sicuramente il Sindaco ha chiarito la situazione ed ha ottenuto (o quanto meno richiesto) l’autorizzazione allo scarico. Al di là dell’esigenza di porre in regola il Comune, lei capisce bene che sussiste anche il dovere di sottrarre la cittadinanza ad uno sperpero di denaro che non possiamo permetterci. Mi riferisco al fatto che ogni volta che viene qualcuno dell’Arpa – e teoricamente potrebbe venire tutti i giorni- non può esimersi dall’elevare una contravvenzione per necessitato scarico di reflui nell’alveo”. Per Ivana Castello la carenza del Comune sarebbe doppia perché:

1) non può scaricare reflui depurati, ripeto depurati, in difetto di regolare autorizzazione;
2) se non può scaricare reflui depurati men che meno ne può scaricare non depurati.

“Non possa fare a meno dall’osservare che lì i reflui si scaricano, perché se arrivano e non ci sono, significa che sono stati scaricati; e perché se arrivano e sono scaricati, si capisce pure che sono stati scaricati allo stato naturale. D’altronde, se la natura li vuole in una certa maniera, perché dovrebbero modificarsi? E a queste conclusioni si perviene non solo per logica, ma per deduzione dallo stato dei luoghi e, in particolare, dell’alveo del torrente. Per completezza le rivelo un segreto. L’ultima visita dell’Arpa è culminata con un verbale, il n. 202 del 29 settembre 2015, con cui è stato rilevato che «l’impianto di depurazione operava in assenza dell’autorizzazione allo scarico, prevista dall’art. 124 del D. Lgs. 152/06» e che «La mancanza di autorizzazione allo scarico è sanzionata, dall’art. 133 comma 2, del D. Lgs. 152/06, con la sanzione amministrativa da 6.000 a 60.000 euro». Con la stessa lettera, l’Arpa le ha pure comunicato che, come da prassi, è stata proposta, alla Provincia Regionale di Ragusa competente in materia, l’irrogazione della sanzione pecuniaria nei confronti del Comune di Modica, in persona del Sindaco pro-tempore. La multa, per altro, la conoscevamo indipendentemente dalla comunicazione dell’Arpa, perché per noi modicani, negli ultimi tempi, costituisce una sorta di abbonamento indispensabile”.

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