Operaio modicano morto in un cantiere. In Appello confermata sentenza contro la sua datrice di lavoro

tribunale

La Prima sezione Penale della Corte d’Appello di Catania ha confermato la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Ragusa il 27 gennaio 2014 nei confronti di Carolina Corallo, legale rappresentante dell’azienda “Occhipinti e Corallo”, specializzata nella lavorazione della pietra, ubicata ai confini tra i territori di Modica e Ragusa.

La vicenda riguarda la morte di Orazio Linguanti, l’operaio modicano, all’epoca di 43enne, deceduto il 27 maggio del 2008 mentre lavorava nel cantiere della società della quale era dipendente. La donna, patrocinata dagli avvocati Maria Platania e Loredana Calabrese, è stata condannata a due anni di reclusione e cinquemila euro di ammenda oltre al pagamento delle spese processuali, pena sospesa, risarcimento danni da quantificarsi in separata sede con provvisionale pari a 30 mila euro in favore di Maria Tela(la moglie della vittima) e altrettanti per ognuno dei due figli, oltre a diecimila euro per altri quattro familiari. Secondo il medico legale dell’Asp di Ragusa, e a seguito del sopralluogo effettuato il giorno dopo dagli ispettori del lavoro, Linguanti sarebbe salito su una scala per smontare un motore e poi sarebbe inciampato , precipitando da un’altezza di circa tre metri. Per sua sfortunata avrebbe sbattuto la testa contro una pietra. Orazio Linguanti, in ogni modo, non morì subito. I sanitari avevano tentato di rianimarlo ma poi sopraggiunse il decesso. La Corte d’Appello oltre a confermare la sentenza, ha condannato l’imprenditrice, accusata di omicidio colposo, alle ulteriori spese di giudizio e alla rifusione in favore delle parti civili della somma complessiva di 2500 mila.

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