Sono stati celebrati, dopo due settimane dalla morte, i funerali del siriano al quale dovevano essere prelevati gli organi

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IMG_1634Sono stati celebrati oggi pomeriggio nella Chiesa del Carmine i funerali del giovane siriano, deceduto all’Ospedale Maggiore di Modica per arresto cardiaco, quando si stava tentando per la donazione degli organi. E’ stato il neo arcivescovo di Palermo, Monsignor Corrado Lorefice, lo stesso che alla fine del mese di ottobre aveva dato l’estrema unzione al 22enne, uno dei migranti approdati ultimamente al Porto di Pozzallo.

I volontari della Misericordia hanno assistito il giovane, hanno seguito tutto l’iter pre e post morte. il poveretto era già sofferente di ipertensione maligna, ma i tre giorni di deserto a piedi senza acqua e senza cibo, prima della partenza verso l’Italia, gli avrebbero dato il colpo di grazia. All’arrivo a Pozzallo era stato visitato dal dottore Angelo Gugliotta, medico dell’Asp, e governatore de Le Misericordie di Modica, che aveva disposto il suo immediato ricovero in Nefrologia a Modica. Poi era sopraggiunto uno choc che aveva reso necessario il trasferimento nella divisione di Malattie Infettive dove le condizioni avevano continuato ad aggravarsi fino al trasferimento in Rianimazione. Qui, nonostante il prodigarsi dei sanitari, la situazione era definitivamente precipitata tant’è che, tramite una mediatrice, era stato possibile mettersi in contatto coi familiari che avevano dato il consenso per il prelievo degli unici organi utilizzabili, fegato e pancreas. Purtroppo, poco dopo, era sopraggiunto l’arresto cardiaco che aveva reso vano ogni tentativo. Il siriano, che in queste settimane è stato tenuto nella cella frigorifera dell’Ospedale Maggiore, è stato tumulato nel cimitero di Modica.

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