La scuola italiana si trova oggi di fronte a numerose sfide culturali ed emergenze educative: la questione dell’interreligiosità, che ha visto, recentemente, la proposta di un insegnamento di un’ora islamica; le nuove indicazioni della Riforma Gelmini; problemi giuridici legati all’insegnamento della religione cattolica e alle prospettive del disegno di legge Firrarello per la trasformazione della graduatoria dei docenti di religione in graduatoria permanente; fenomeni di bullismo e sfide bioetiche. Questi temi sono stati al centro del convegno regionale di aggiornamento dei docenti di religione , che si è svolto presso il Centro “Le Ciminiere” di Catania il 30 novembre scorso e che ha visto la presenza di circa 200 docenti provenienti da ogni parte della Sicilia. Il Convegno, i cui lavori sono stati presieduti e coordinati dal prof. Domenico Pisana, teologo morale e docente formatore referente del progetto MIUR per l’ADR, si è svolto in collaborazione con lo Snadir. Tema dell’assise: Scuola e sfide culturali tra interreligiosità, disposizioni legislative ed emergenze educative. Ad aprire gli interventi sono stati il segretario provinciale dello Snadir di Catania prof. Roberto Rapisarda, Mons. Gaetano Zito, vicario episcopale per la cultura della diocesi di Catania e il dott. Guido Di Stefano, Direttore generale dell’Ufficio scolastico della regione Sicilia. Quest’ultimo ha toccato alcuni aspetti legati all’insegnamento della religione evidenziando che “ nella scuola non ci sono insegnamenti di serie A e di serie B, ma devono coesistere insegnamenti fatti beni; in questo senso l’IRC ha un ruolo educativo determinante sugli allievi, considerato che questi spesso vedono il docente di religione non solo come il professionista della scuola ma anche come un “amico”>>. Numerose sono state le problematiche educative poste sul tappeto dalla prof.ssa Maricilla Cappai, biotecista e ricercatrice nell’Università “Regina apostolorum” di Roma, la quale ha evidenziato come le emergenze educative della scuola sono il riflesso di una società nella quale i giovani vivono situazioni di disagio che spesso sfociano in fenomeni di devianza. “Occorre – ha affermato la Cappai – una passione educativa capace di aiutare gli studenti a costruirsi progetti di vita nei quali i saperi della scuola si traducano in saperi di cittadinanza. In questo direzione il ruolo culturale dell’IRC è fondamentale perché propone un sistema valoriale che può concorrere, nel quadro delle finalità della scuola , a superare fenomeni come il bullismo e a generare quella cultura della vita di cui la bioetica si fa oggi interprete all’interno di una educazione alla libertà e alla responsabilità>>. L’intervento del prof. Giuseppe Chiara, docente di diritto pubblico nella Facoltà di Scienze delle formazione dell’Università di Catania, ha posto l’accento, alla luce del dettato costituzionale, sul valore dei simboli religiosi, soffermandosi sulla questione del crocifisso. “Le giurisdizioni – ha precisato il prof. Chiara – non hanno, nell’approccio al problema, una uniformità di indirizzo, per cui si creano spesso delle questioni procedurali sul piano della ricaduta che certe sentenze hanno a livello sociale. Nel caso del crocifisso, la Corte europea di Strasburgo e il Consiglio di Stato hanno avuto visioni diverse. La prima , con la sua sentenza, ha dato del crocifisso una lettura che risente di pregiudizi ideologici e che fa del crocifisso solo un simbolo religioso “di parte” che, pertanto, lede la libertà religiosa di chi non si riconosce nella fede cristiana; la sentenza del Consiglio di Stato ha emesso una sentenza che presenta, invece, una visione inclusiva fondata su un realismo giuridico in base al quale il crocifisso rappresenta la dimensione identitaria di una cultura che riconosce nel crocifisso valori universali validi per tutti gli uomini>>. La scuola come luogo nel quale far maturare uomini e cittadini in tensione verso ideali è stato il nucleo centrale del discorso del sen. Giuseppe Firrarello, componente della VII Commissione Cultura, il quale ha anche sottolineato la validità dell’insegnamento della religione cattolica come disciplina portatrice di elementi educativi assai significativi per la formazione dei giovani. La sua attenzione si è rivolta anche al disegno di legge da lui presentato per risolvere alcune questioni aperte dei docenti di religione, tra cui la trasformazione della graduatoria dei docenti del 30% in graduatoria ad esaurimento. << Il mio impegno – ha sostenuto il sen. Firrarello – sarà quello di seguire da vicino l’iter parlamentare del disegno di legge per dare risposte alla categoria e credo che anche altri parlamentari non faranno mancare il loro appoggio. Le questioni sono tante, ma è certo che attraverso un coinvolgimento bipartisan potranno trovare la giusta soluzione”>>. A chiudere gli interventi è stato il segretario nazionale dello Snadir, prof. Orazio Ruscica, che ha posto l’accento, oltre che su questioni generali legate al fatto che l’IRC nella scuola non è catechesi, sulla proposta che è stata recentemente avanzata, e cioè di inserire un’ora di insegnamento islamico nella scuola. <
Prosegue l’attività di formazione e aggiornamento dell’ADR : circa 200 docenti di religione della Sicilia, il 30 novembre scorso, alle “Ciminiere” di Catania, hanno approfondito tematiche di rilevante interesse
- Dicembre 2, 2009
- 1:03 pm
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