Accade spesso che quando si può, non si fa e quando non si può, si pontifica…di Carmelo Modica

carmelo modica

A margine di un articolo del prof. Saverio Terranova che consente di fare il punto sul Movimento cinque stelle , sulla qualità della politica modicana con un accenno a chi vuole distruggere la terra.

Le nostre elaborazioni riferiscono ogni giudizio all’assoluto,temperando tale assolutezza, con il concetto di “concretezza dell’Utopia” che consente di pensare,con l’ansia di raggiungere l’assoluto ed agire con la piena consapevolezza di non poterlo raggiungere: ci sembra questo il modo perrealizzare il massimo raggiungibile nel dominio umano anziché mirare al “possibile”che, invece, elimina ogni tensione verso l’alto.

Il giudizio del prof. Terranova, secondo il quale I grillini sono quelli scelti senza preparazione alcuna […] da qualche centinaio di aderenti, e per giunta tramite internet” (1), applicando questo principio, è fondato
Questo giudizio ha come suo “assoluto” certamente il concetto di Democrazia. Ma quale democrazia? prof. Terranova. Quella di Platone? Decisamente no. Forse un po’ quella inglese?
Se così è il prof. Terranova dovrebbe pure convenire che analogo ‘rimprovero’ è lecito rivolgere alla sua Democrazia Cristiana se è vero, come egli stesso afferma,chenella Democrazia Cristiana modicana, “cominciò anche la caccia al tesseramento falso, cioè amici, o nomi desunti dagli elenchi telefonici.”(2)
Questa “procedura” non sembra migliore di quella dei Grillini, anche perché l’abilità a tesserare “amici” dagli elenchi telefonici non è, di per se, meccanismo per scegliere quella “preparazione ” che i Grillini non avrebbero.
Una democrazia così fortemente inquinata all’origine rende risibili le tesi del Professore quando afferma che ”se c’erano tessere fasulle … non c’erano voti fasulli: la gente partecipava alle assemblee del partito e alla elezione del Direttivo in massa, in maniera oggi impensabile; e la linea politica non era dettata solo dagli eletti nel Direttivo ma anche dai consiglieri comunali e provinciali che facevano parte di diritto del Direttivo ed erano più numerosi dei componenti. Quindi era il voto popolare, non solo i tesserati, a decidere la politica della città.” (3)
Anche molti dittatori hanno sostenutotesi simili, financo Berlusconi al quale sono state giustamente rimproverate tali “procedure’che, addirittura,pretendeva di affidare alla quantità di voti l’esito dei suoi processi giudiziari.
Il risultato di queste nostre considerazioni è che Grillo sta ad internet come Democrazia cristiana sta a tesseramenti fasulli.
E’ come dire, quindi, che è il“bue che dà del cornuto all’asino”e con la differenza che la scarsa preparazione dei Grillini, in una possibile azione di governo, è da provare mentre quella degli antigrillini è provata dai risultati disastrosi passati e presenti.
Ma è il bue che dà del cornuto all’asino oppure è il bue che non trovando di meglio ha procreato l’asino per dargli del cornuto?
Grillo esiste perché è esistita la cultura della Democrazia Cristiana; è figlio biologico della mediocrità democratica e di governo della cultura democristiana; è la prorompente protesta di un popolo malgovernato da un sistema di potere corrotto e corruttore che allo ‘stampo’ democristiano ha omologato anche le forze che all’origine erano antagoniste.
Grillo rappresenta la rabbia popolare e come tale è normale che non abbia la capacità di governo che però non può essere rilevata da chi ha dimostrato di non possederne che, pertanto, è da escludere, lasciando che la sua dimostrata inettitudine e disonestà intellettuale e giudiziaria trasformi questo iniziale input anticorruzione del M5s in onestà di intenti e capacità di governo.
Non è la prima volta che il prof. Terranova si affida, nel suo scritto, ad eleganti e sottili tentativi di sfottimento convinto, come sarà, che la “democrazia del linguaggio”,oltre al piacere di esprimere una intelligente finezza espressiva,può ben prestarsi a meglio nascondere eventuali carenze argomentative che gli dovessero attribuire. Adesso ne fa le spese certo R. Fico ed il M5s
Il prof. Terranova postula la incapacità dei Grillini confrontando uno “sconosciuto Roberto Fico” con il premio Nobel Rubbia, ma bara: è evidente che Rubbia semmai deve essere confrontato non con lo “sconosciuto Roberto Fico” ma con i tanti scienziati che pure esistono nel fronte “Kyoto 1997”.
Ma ciò è anche il sintomo che il prof. Terranova ha nostalgia di quel fronte di ecologisti (Pecoraro Scanio e compagni) che con le loro scellerate scelte radicali diedero credibilità al fronte dei nuclearisti e amici del “dannato petrolio”; è con costoro che vuole fare il braccio di ferro appartenendo al fronte di coloro, giusto per fare un esempio locale, che, in nome dello sviluppo economico, hanno sostenuto Itaparica di Marina di Modica i cui resti possono divenire meta di “turismo culturale”.
Tra l’altro lo stesso Rubbia è più vicino allo sconosciuto Roberto Fico che ai nuclearisti del “dannato petrolio”, se è vero che pur definendo “Kyoto 1997” un palliativo ha anche detto che “l’Italia dovrebbe investire soprattutto sullo sviluppo del solare per la produzione di energia, dal momento che il nostro paese gode delle condizioni climatiche ideali per farlo. E non perdere il treno della ricerca sulle rinnovabili e, appunto, sul “nucleare pulito”. (4) Non vogliamo ampliare il discorso coinvolgendo il pensiero di Papa Francesco con la sua meravigliosa enciclica “Laudato si” del 18 giugno scorso.
Per sostenere le sue tesi il prof. Terranova scrive con aria saggia, “Siamo seri, per favore, perché l’economia è una cosa seria” (1) e fa seguire una serie di valutazioni sulle quali non vogliamo soffermarci perché non siamo attrezzati a confutarne la fondatezza.
Sono fondate?
Se si, noi che amiamo misurare la qualità di governo dai risultati ottenuti, ci chiediamo se, alla luce dei risultati ottenuti dal Professore nei tanti anni di sindacatura, non sarebbe stato un ottimo Sindaco adesso anziché allora.
E’ vero, accade molto spesso che quando sipuò, non si fa e quando non si può, si pontifica.
O forse è la saggezza degli anni che passano? Ma allora perché non fare un po’ di autocritica?
Perché anche il Senatore Scivoletto, solo adesso ‘che non può’, dopo aver potuto moltissimo, ci consegna quel bellissimo articolo che stiamo conservando con cura,che il Sindaco Abbate dovrebbe leggere e meditareattentamente, in cui per sostenere un nuovo modello di crescita scrive in maniera geniale:
“Facciamo un esempio: una fabbrica di bulloni o un cementificio possono essere delocalizzati in Romania, in Polonia, in Cina o altrove; ma il barocco di Ibla, Modica e Scicli, il Ragusano DOP, il Cerasuolo di Vittoria DOCG, la carota IGP di Ispica o cioccolato artigianale di Modica non possono essere delocalizzati.” (5)
Carmelo Modica

Note
(1)Saverio Terranova, Maledetto petrolio in Dialogo, ottobre 2015
(2)Saverio Terranova, Contributo alla storia di Modica dal 1945 al 2006, Editore Argo Software
(3)Saverio Terranova, Lettera al direttore, in Dialogo, marzo 2012.
(4)Ilaria Di Bella, Il Nobel Carlo Rubbia: “il Protocollo di Kyoto è un Palliativo” in http://www.spiritual.it/
(5)Concetto Scivoletto, Il cantiere ibleo dell’identità territoriale in http://www.radiortm.it

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa